Bonus mamme 2024 in busta paga, cambiano di nuovo i requisiti: tutte le novità

Come cambia il preannunciato bonus mamma 2024, ecco che cosa troveranno in busta paga le lavoratrici il prossimo anno.

La manovra economica è stata approvata in sede di Consiglio di Ministri il 16 ottobre 2023, ma la bozza uscita successivamente contiene molte differenze con quanto annunciato. Alcune delle misure comunque presenti sono destinate a sostenere le famiglie, le madri lavoratrici e far riprendere la natalità in Italia.

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Bonus mamma, le modifiche al provvedimento – abruzzo.cityrumors.it

Quest’ultimo obiettivo è molto sentito dal Governo che mira a invertire il trend demografico del Paese, realizzando tra l’altro interventi che sostengano le madri con più di un figlio e in particolare quelle con più di due. Nel giudizio del Presidente del Consiglio, queste donne hanno già contribuito allo sviluppo della società e per questo lo Stato le compensa con un sostegno determinano dalla decontribuzione in busta paga.

Bonus mamme 2024, come si attua in realtà

Dunque l’impegno dello Stato è versare per alcuni anni i contributi a carico delle lavoratrici, con il risultato di un incremento dell’imponibile in busta paga, con la decontribuzione in busta paga del 9,19% a carico delle lavoratrici. Ma come stanno le cose? Immediatamente occorre dire che rispetto le previsioni la misura ha subito delle modifiche di rilievo.

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Bonus mamma, le donne beneficiarie – abruzzo.cityrumors.it

Inizialmente la decontribuzione per le mamme doveva essere strutturale e organizzata in questo modo: per le madri con più di due figli fino ai 18 anni del figlio minore; per le madri con due figli fino ai 10 anni del figlio più piccolo. Ora la versione aggiornata del provvedimento è diversa, con una riduzione della platea delle donne coinvolte.

La misura avrà carattere sperimentale e una durata di soli 3 anni per le lavoratrici con almeno tre figli, mentre quelle con due figli la decontribuzione avrà una durata di un solo anno. Inoltre la somma complessiva dei contributi pagati dallo Stato non potrà superare la soglia dei 3mila euro, da ripartire nelle quote mensili.

Altro dettaglio molto importante: la decontribuzione è pensata solo per le donne con contratti di lavoro a tempo indeterminato, escluse le lavoratrici precarie e a tempo determinato. Quindi solo per le donne con contratti stabili ci sarà la possibilità di ottenere la decontribuzione della parte a loro carico, pari al 9,19%.

C’è da fare poi un’altra considerazione: per il 2024 sarà ancora in vigore la decontribuzione generale pari al 6 e al 7% in base al reddito dei lavoratori dipendenti. Quindi, almeno per il prossimo anno, le mamme lavoratrici godranno di un aumento reale dello stipendio lordo del 3,19 e del 2,19%. L’aumento totale dell’imponibile lordo al 9,19% ci sarà quando il beneficio generale al 6 e al 7% sarà terminato.

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