Pubblicare foto sul web non sarà più un pericolo: cos’è e come funziona la maschera digitale

L’esistenza di una maschera digitale contro la manipolazione e l’utilizzo improprio delle immagini sul web è sicuramente una rassicurazione in più: cos’è e come funziona.

Il balance tra privacy e libertà di  rappresentazione di sé sul web è molto delicato. La novità rappresentata inizialmente dai social network ha attirato l’attenzione di una moltitudine di persone che inizialmente ha caricato immagini della propria vita vissuta senza porsi il problema che queste potessero essere utilizzate da malintenzionati per scopi impropri.

Maschera Guy Fox
Pubblicare foto sul web non sarà più un pericolo: cos’è e come funziona la maschera digitale – abruzzo.cityrumors.it

Il rischio minore è che possa essere perpetrato un furto d’identità per la creazione di profili fake, un’azione mirata a ingannare gli utenti che potrebbe comportare danni d’immagine, in primo luogo, e legali qualora questo profilo venga utilizzato per finalità illecite. Come fare dunque a proteggersi da simili rischi?

Innanzitutto con l’informazione (conoscere i rischi permette di prevenire utilizzi impropri dei propri dati) e successivamente con la prudenza. Impostare al massimo grado di riservatezza il proprio profilo può essere una protezione sufficiente dal furto di dati e di immagini dagli account online.

Chiaramente il discorso si complica per chi utilizza il profilo per scopi lavorativi o è un personaggio pubblico che non ha alcun interesse a tenere privato il profilo poiché quello deve fungere da strumento di pubblicità per la propria attività professionale. Banalmente chiunque desideri fare l’influencer è a rischio di furto delle foto.

L’IA come strumento di protezione delle foto sul web: cos’è e come funziona la “maschera digitale”

Un gruppo di ricercatori della Georgia Tech, ad esempio, sta sviluppando un’IA il cui scopo è quello di generare una maschera di protezione digitale dei volti. Questa intelligenza artificiale, il cui nome in codice è ‘Chameleon’ (camaleonte) ha la capacità di creare una protezione del volto partendo da una singola foto e applicandola a tutte quelle che vedono come soggetto principale quel volto.

Rappresentazione grafica AI
L’IA come strumento di protezione delle foto sul web: cos’è e come funziona la “maschera digitale” – abruzzo.cityrumors.it

Una volta creata la maschera, Chameleon inganna i software di riconoscimento facciale non autorizzati, impedendogli di associare il volto in questione alla persona, dunque eventuali accessi illeciti ad account o dispositivi della persona che viene presa di mira da truffatori e malintenzionati.

Lo schermo così creato impedirà ad eventuali criminali informatici di utilizzare il software di riconoscimento facciale non autorizzati per truffe, frodi o stalking. Il professor Ling Liu, autore dello studio, ha spiegato: “La condivisione e l’analisi dei dati che preservano la privacy, come Chameleon, contribuiranno a promuovere una governance e un’adozione responsabile della tecnologia IA e stimoleranno una scienza e un’innovazione responsabili”.

L’altro scopo dei ricercatori è quello di evitare che le immagini trafugate dal web possano essere utilizzate proprio per istruire delle IA a scopi non leciti: “Vorremmo utilizzare queste tecniche per proteggere le immagini dall’essere utilizzate per addestrare modelli generativi di intelligenza artificiale. Potremmo proteggere le informazioni delle immagini dall’essere utilizzate senza consenso”.

Al momento Chameleon è in fase di sviluppo, ma non vi è dubbio che un simile progetto in futuro potrebbe essere essenziale e necessario per garantire la privacy.

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