È da poco arrivata una nuova proposta col fine di tutelare cani e gatti. Ecco di cosa si parla, potrebbe cambiare tutto
Sempre più persone decidono di prendere un animale domestico per avere più compagnia in casa e per godere dell’enorme affetto che questi amici possono darci. Ad andare per la maggiore continuano ad essere cani e gatti, sebbene anche altre tipologie come i criceti, i pesci, i conigli e via dicendo stiano ottenendo sempre più riscontri.
Come sicuramente già sapete, prendere un animale domestico comporta anche diverse responsabilità. E ci sono anche dei reati punibili dalla legge, in certi casi specifici. In particolare, di recente è arrivata una nuova proposta col fine di tutelare cani e gatti. “Non vanno messi lì” è stato spiegato: ecco tutto quello che dovete sapere a tal proposito, presto potrebbe cambiare tutto.
Nuova proposta a tutela di cani e gatti: ecco cosa cambia
Una nuova proposta pensata col fine ultimo di andare incontro a cani e gatti e migliorare il loro benessere negli allevamenti commerciali. L’Efsa, autorità europea per la sicurezza alimentare, ha lanciato un’iniziativa basata su un rapporto scientifico, così da poter sostenere eventuali nuove misure legislative e potenziare quelle già vigenti.
L’idea è di evitare l’uso permanente di gabbie, casse e box. Come si può leggere all’interno del rapporto, ci sono raccomandazioni sullo stress termico, sulle condizioni abitative, sulle pratiche di chirurgia estetica e comodità su questioni sanitarie all’allevamento negli stabilimenti commerciali. Per esempio, nei gatti adulti una temperatura tra i 15 e i 26 gradi previene lo stress termico.
Parlando di chirurgia estetica e di convenienza, invece, l’Efsa è arrivata alla conclusione che non vanno eseguite se non strettamente necessarie per la salute degli animali. Al tempo stesso, cani e gatti femmine non andrebbero mai allevati prima che siano completamente cresciuti, anche se hanno già raggiunto la fase di pubertà. Parlando di gravidanze e frequenza, questa andrebbe controllata ma sono necessarie più ricerche per definire un periodo minimo tra un parto e l’altro.
Il punto su cui più ci si sta concentrando riguarda comunque l’utilizzo di gabbie e altre metodologie per definire spazi limitati nei quali cani e gatti possono stare durante la fase di allevamento intensivo. Le evidenze scientifiche potrebbero portare ad un cambiamento a livello legislativo, al quale tutte le associazioni e gli enti dovranno nel caso far fronte.