L’orario in cui si va a dormire non è un dettaglio indifferente: può influenzare il benessere e la salute in modo importante. Ecco quello che devi sapere.
Andare a dormire con regolarità sempre ad un determinato orario e in relazione all’andamento del giorno e della notte è un elemento molto importante per la salute del nostro corpo. Il benessere passa anche da questo che potrebbe sembrare un dettaglio insignificante, me in realtà è estremamente rilevante.
Il sonno è fondamentale per rigenerare il corpo e la mente: un buon riposo si rivela essenziale per stare in forma e per garantire il funzionamento ottimale di tutti gli apparati del nostro fisico. Se non si dorme un sufficiente numero di ore si sta male, dai malesseri più piccoli alle ripercussioni più serie che questo può comportare se la cosa si protrae in modo continuato nel tempo.
Ad essere importantissimo non è solo il numero di ore che si dorme, ma anche l’orario in cui ci si addormenta. Secondo un recente studio effettuato all’Università di Standford, negli Stati Uniti, l’ora in cui si va a dormire è un elemento che influisce sulla salute mentale.
Salute mentale e orario in cui ci si addormenta: la correlazione importante
Lo psichiatra Jamie Zeitzer, esperto anche di medicina del sonno, ha condotto lo studio citato e ha elaborato una teoria. Si tratta della teoria denominata The Mind Afeter MIdnight che indaga gli effetti sulla psiche umana dell’abitudine di andare a dormire ad un orario tardo, oltre la mezzanotte.
Andando a letto alle ore piccole si verrebbe a creare un’alterazione del funzionamento cerebrale. Chi si mantiene sveglio fino a tarda notte e va a dormire quando la gran parte delle persone dormono già da un bel po’ di tempo tende a sentirsi isolato dagli altri e a sviluppare problemi di socializzazione e di relazione.
La fase REM ( Rapid Eyes Movements), quella in cui si sogna, che avviene in un periodo successivo all’addormentamento si troverebbe spostata troppo in avanti rispetto alle ore notturne, più verso la mattina e questo è considerato un fattore di rischio per l’insorgere o il manifestarsi di problemi neuropsichiatrici.
Il sonno nella fase REM è collegato all’eccitabilità corticale e all’eliminazione delle scorie cerebrali, entrambi processi fondamentali per il corretto funzionamento cognitivo. Ovviamente ciò non avviene in modo uguale per tutti e non necessariamente chi dorme dopo la mezzanotte sviluppa problemi mentali, ma è una tendenza che può trovare qualche riscontro nella realtà, secondo lo studio statunitense.
Coricarsi e addormentarsi prima dell’inizio del nuovo giorno e quindi prima della mezzanotte è senz’altro l’abitudine più salutare, quella consigliata dagli esperti e che quindi sarebbe meglio seguire per non incorrere in rischi di salute mentale.