Il valore dei giocattoli anni ’90 è enorme e non solo dal punto di vista affettivo: ecco quale dei nostri amici d’infanzia oggi vale una fortuna.
L’infanzia è un periodo meraviglioso, una parte della vita in cui la fantasia ed il reale si mischiano permettendo ai bambini di vivere emozioni e sensazioni che un adulto si sogna, un periodo in cui ancora tutto sembra possibile e ogni novità rappresenta un’occasione per meravigliarsi e scoprire qualcosa che in quel momento appare bellissimo, se non addirittura inarrivabile.
In questo fantastico tempo della nostra vita assoluti protagonisti sono giocatoli, pupazzi, carte, giochi da tavolo e videogame, oggetti che ci tengono compagnia e al contempo ci permettono di mettere a frutto quei voli pindarici che sono tipici dell’età rendendola più allegra e spensierata.
Solitamente si tratta di oggetti collegati a qualcosa che ci piace in maniera particolare, qualcosa che magari è indotto da altri media e che noi, proprio grazie a quegli oggetti, riusciamo ad espandere verso confini e vette mai esplorate prima. In questo viaggio (magnificamente tratteggiato da Disney in Toy Story) sviluppiamo un legame particolare con i giocattoli, specialmente con quello preferito.
Un legame di amore sincero che con il passaggio all’età adulta diventa solo nostalgia e che alle volte tendiamo a dimenticare. I più romantici di noi hanno preferito non effettuare un taglio netto, non hanno simbolicamente abbandonato l’infanzia cedendo i propri giochi al cuginetto o al fratellino, ma hanno al contrario deciso di conservarli, il che oggi si rivela una scelta azzeccata non tanto dal punto di vista sentimentale bensì da quello economico.
I giocattoli anni ’90 che oggi valgono una fortuna
I millennial sono i giovani adulti di oggi, dunque la generazione che può godere proprio in questo periodo storico dell’aumento di valore inaspettato dei giocattoli della propria infanzia. Il motivo di questo spropositato aumento di valore è da ricercare proprio nel numero enorme di persone interessata a ritrovare quei pezzi d’infanzia troppo incautamente ceduti, ma anche ad una crescita esponenziale del mercato pop.
Nell’epoca odierna i giocattoli, così come i giochi da tavola, le carte collezionabili e i videogame non sono più considerati oggetti per bambini, ma anche passatempi o oggetti da collezione (in base a ciò di cui si parla) senza tempo. Chi dunque ha scelto di non abbandonare quella parte della propria vita per affezione e nostalgia, oggi potrebbe avere per le mani qualcosa di grande valore economico.
Il primo giocattolo anni ’90 di cui vi vogliamo parlare riguarda solo gli italiani, si tratta dei “Coccolotti”. Questi orsacchiotti profumati sono stati un must negli anni ’90 e di recente è apparsa una riedizione nelle edicole al costo di 12 euro ad orsetto. Chiunque avesse conservato gli originali oggi può venderli a non meno di 50euro a pezzo.
Passando ai pesi massimi non si possono non citare i Furby. Questi pupazzi andavano letteralmente a ruba a fine anni ’90 e oggi uno di essi vi può fare guadagnare tra i 360 e i 500 euro. Chi possedesse poi versioni rare come il Kid Cuisine Furby o l’esclusivo Millennium Edition può ottenere fino a 4.500 euro. Il più prezioso in assoluto è Bejewelled Furby (arricchito da 156 cristalli Swarowsky), il cui valore supera i 100mila euro.
Si vendono bene anche i tamagotchi, animaletti elettronici che si sono diffusi in tutto il mondo a partire dalla seconda metà degli anni ’90. In media possono essere venduti ad un prezzo compreso tra i 500 e i 1000 euro. Le Polly Pocket possono valere fino a 5mila euro ed un set di carte completo di Yu-Gi-Oh fino a 1.300 euro.