I benefici accordati dalla legge per alcune patologie particolari, ecco quali sono e le agevolazioni di cui si ha diritto.
La legge 104 del 1992 è una normativa molto importante per la tutela dei diritti dei disabili e ancora oggi rappresenta un decisivo riferimento legislativo in materia. In particolare, nel comma 1 sono indicati i soggetti che possono godere delle agevolazioni previste: le persone con una minorazione psichica, sensoriale e fisica, stabile e progressiva, che determina una condizione di svantaggio nel luogo di lavoro, emarginazione sociale a causa delle difficoltà di apprendimento, di relazione e di integrazione.
Ma nel comma 3 c’è una importante precisazione riguardante la gravità della disabilità che è tale se l’autonomia personale del soggetto risulta ridotta in relazione all’età, comportando un’assistenza permanente. La gravità comporta una precedenza nei servizi pubblici. Quindi la gravità è determinante nell’ottenimento di particolari benefici e agevolazioni.
Le patologie che comportano maggiori benefici
Il grado di invalidità che determina l’accesso alla legge 104 si stabilisce con alcune tabelle ministeriali. La percentuale minima di invalidità per l’ottenimento di agevolazioni è pari al 33 per cento. Questa percentuale è attribuita da una Commissione medica della Asl in rapporto alla gravità della patologia. Maggiore è la percentuale di invalidità, quanto più estesi sono i benefici.
Per chiarire dal 66 per cento di invalidità si ha l’esenzione dal ticket; tra il 33 e il 74 per cento sono previste assistenza sanitaria e agevolazioni fiscali; dal 74 al 100 per cento si ottiene il versamento della pensione di invalidità. Vi sono delle patologie che se superano il 33 per cento di invalidità, consentono l’accesso alla 104. Tra queste le malattie cardiovascolari, le patologie neurologiche e quelle dell’apparato digerente.
Per avere degli esempi di riferimento si può pensare tra le malattie cardiovascolari, alle aritmie gravissime che danno invalidità tra l’81 e il 100 per cento. Tra quelle dell’apparato digerente, le patologie infiammatorie croniche intestinali (III e IV classe) determinano invalidità tra il 61 e il 100 per cento.
Tra le patologie dell’apparato neurologico, il morbo di Alzheimer dà un’invalidità tra l’81 e il 100 per cento, a seconda del grado CDR (Clinical Dementia Rating) che indica la gravità della demenza. Gli esempi mostrano come non è possibile conoscere a priori quando la gravità di una particolare patologia è presente nel verbale della 104,.
Per avere un’idea se una situazione di salute può acquisire i caratteri di gravità, è necessario interpellare il medico curante o rivolgersi all’Inps per avere tutti i chiarimenti del caso per una consultazione più consapevole delle tabelle ministeriali.