Le nuove norme per l’esame della patente non danno più scampo ai “furbetti”: ecco i mezzi adottati per garantire l’integrità della prova.
L’esame della patente è un traguardo importante per moltissime persone e che permette, una volta superate le due prove (la teorica e la pratica) di avere finalmente la libertà di guidare il mezzo consentito dalla propria patente, riuscendo ad ottenere indipendenza negli spostamenti.
Se, la prova pratica, è da sempre attesa con ansia da molti aspiranti conducenti e prevede la presenza di un’esaminatore, la prova teorica impegna nello studio delle regole del Codice della strada tantissime persone; senza aver superato questo primo step, e dunque una conoscenza approfondita della teoria, non si può passare alla prova pratica.
Con l’avanzare della tecnologia e quindi dei mezzi a disposizione, anche per la prova teorica dell’esame della patente sono aumentati i rischi di imbroglio da parte dei candidati, che potrebbero cercare le risposte altrove e passare l’esame senza una vera e propria preparazione. Per questo, il Mit sta preparando una serie di nuove normative per prevenire situazioni del genere.
Esame della patente, nuove normative per impedire di imbrogliare
Come riportato da La Repubblica (testata autrice, in precedenza, proprio di un’indagine sugli esami di teoria) la direzione generale del Mit per il nordest ha confezionato una nuova circolare destinata alle motorizzazioni di sua competenza, e che prevede appunto una serie di nuove regole a cui i candidati dovranno sottostare. Come si legge nella direttiva, ci sarà l’obbligo di indossare camici monouso a maniche lunghe in tessuto non tessuto con polsino in maglina, messi a disposizione dall’ufficio, e l’obbligo di indossare auricolari monouso forniti qualora venisse richiesto il supporto audio.
Presente anche il divieto di ingresso in aula con orologi, bracciali, anelli, orecchini, collane, occhiali e tutti quegli accessori in cui è possibile inserire microdispositivi di comunicazione con l’esterno; ovviamente, prima di entrare in aula (dotata di un metal detector all’entrata), ogni candidato dovrà lasciare tutti gli accessori non consentiti all’interno di buste (schermate e numerate) messe a disposizione e custodite dall’ufficio.
Per quanto riguarda il Centro e il Sud, sempre come ripota Repubblica, potrebbero essere inseriti nelle aule anche dei particolari jammer, disturbatori di frequenza, anche se pare servirebbe l’ok del ministero del Made in Italy. In ogni caso il Mit non vuole lasciare nessuno spazio ai “furbetti”: per passare l’esame teorico, e per il proprio bene, l’unico mezzo è studiare.