Sono stato fermato al semaforo mentre usavo il mio smartphone dalla Polizia. Ecco quali sono state le conseguenze a cui sono andato incontro e cosa è successo.
Come è noto, l’utilizzo dello smartphone mentre si è alla guida è un pericolo per tutti. Per il guidatore sicuramente, ma anche per gli altri automobilisti e per i pedoni. I rischi di una distrazione, soprattutto tenendo in considerazione quello che questi dispositivi oggi possono fare, sono davvero enormi. Per questo le sanzioni che si applicano a chi viene colto in questa azione sono esemplari e davvero molto dure.
Chiaramente, poi, il codice della strada, dovendo prevedere una combinazione di eventi davvero enorme, per ciascuno dei quali deve esserci un provvedimento, non può essere conosciuto alla lettera in ogni suo punto. Per questo motivo, in maniera del tutto inconsapevole, sono andato incontro ad un danno non di poco conto. Ero al semaforo, rigorosamente rosso, e stavo utilizzando il mio smartphone. Ecco quali sono state le conseguenze nel momento in cui mi ha visto la Polizia, che è prontamente intervenuta.
Al semaforo con lo smartphone: cosa si rischia
Nel momento in cui si è fermi al semaforo, così come al casello o in generale in coda nel traffico, questa fattispecie viene considerata come un arresto, vale a dire una interruzione della marcia. E dal momento che la legge spiega che non si può usare nessun dispositivo che possa distrarti dalla guida mentre si è in marcia, è automatico immaginare che sia una azione prevista dalla legge quella di poter usare lo smartphone nei casi prima elencati. Quelli, cioè, di un arresto ed in cui la macchina è ferma. In realtà, le cose non stanno così.
Sono stati presentati vari ricorsi contro multe ricevute da automobilisti che usavano il cellulare mentre erano fermi allo smartphone ma i giudici li hanno rispediti tutti al mittente.
L’auto, infatti, pur non essendo propriamente in marcia, era comunque in circolazione. Va da sé, di conseguenza, che l’unico modo corretto per usare lo smartphone quando si è alla guida è quello di accostare, parcheggiando in una zona inibita al traffico, anche con il motore acceso. In alternativa, si possono usare solo dispositivi bluetooth che non facciano togliere le mani dal volante e gli occhi dalla strada.
Le sanzioni in questioni sono stabilite dall’articolo 173 del Codice della Strada e per quanto riguarda quelle pecuniarie vanno da 161 euro a 646 euro. E’ prevista la decurtazione di cinque punti dalla patente, ma non è tutto. Se nei due anni successivi l’automobilista viene beccato mentre usa lo smartphone alla guida ancora una volta, arriva la sospensione della patente da uno a tre mesi.