In pochi sanno cosa mangiavano i nostri nonni. Quel che è certo è che allora il colesterolo non era un problema: le ricette immortali.
Spesso dai nonni capita di sentire la frase: “Ai tempi miei…” che spesso va bene anche per il cibo che oggi arriva sulle nostre tavole. Eppure ad oggi sono in pochi coloro che sanno cosa mangiavano i nostri amati nonnini e nonnine. Per questo motivo andremo a vedere tutte quelle ricette che sono intramontabili.
La nostalgia dei nostri nonni è sempre proverbiale, con i nostri amati pronti a raccontarci sempre aneddoti e quali erano le loro abitudini ai tempi. In pochi però si sono chiesti se i nostri nonni erano soliti cucinare e soprattutto cosa mangiavano. Oggi quindi andremo a fare un viaggio in quella che è la cucina degli anni 50, andando ad esplorare tutti quelli che erano i piatti tipici che venivano preparati nella penisola e non quella cucina che ci è stata trasmessa da film e serie televisive per di più di origine statunitense.
Inoltre prima di partire per l’esplorazione dobbiamo sottolineare che queste ricette erano figlie del dopoguerra, ma anche del miracolo economico. Il grande passo fu la sostituzione definitiva del pane con la pasta. Iniziarono infatti ad arrivare sulle tavole degli italiani paste di ogni tipo e forma. Tra queste è impossibile non ricordare la pasta ripiena, ma anche dei veri e propri piatti innovativi figli dei tempi. Andiamo quindi a vedere che cosa mangiavano i nostri nonni.
Se parliamo dei piatti tipici degli anni ’50 è impossibile non citare la semplice ed abbastanza difficile da digerire pasta al burro. Questa arrivava anche sulle tavole più ricche e nelle grandi occasioni il condimento veniva raddoppiato, anche se bisogna precisare che questo piatto si diffuse facilmente anche per il suo condimento. Inoltre bisogna dire che nelle regioni del Nord era molto più diffusa rispetto a quelle del Sud.
Mentre invece per quanto riguarda i secondi piatti è impossibile citarne qualcuno visto che le tradizioni cambiano di regioni in regione. Quel che è certo che ai tempi era difficili immaginare un secondo composto da bistecche e tagli di carne costosi. I nostri nonni infatti erano soliti mangiare tagli poveri ed il pollame più comune. Delle volte a tavola non potevano mancare nemmeno carne in umido o spezzatini.
Ovviamente questo viaggio culinario nel tempo non può che concludersi con il dolce. Anche per il dessert la parola d’ordine era semplicità, con l’ingrediente principale che variava di regione in regione. Tra le più diffuse c’era la torta lievitata con pochi ingredienti e l’aggiunta di frutta a pezzetti. Inoltre sono ancora tantissimi i nonni legati ed amanti della torta di mele. Ovviamente poi non mancavano dolci ancora più semplici, fatti con tutto ciò che era presente in dispensa.