Se sospetti che il tuo partner ti stia tradendo puoi provare con uno di questi 5 metodi scientifici per scoprire come stanno le cose.
Una delle canzoni più belle di Giorgio Gaber è indubbiamente Il dilemma: la storia di un tradimento o, meglio, di un amore che non si rassegna a finire e si ostina a sopravvivere al tradimento anche ricorrendo al più estremo dei mezzi – la morte – pur di eternarsi. Nel monologo iniziale il signor G parlava, come spesso gli capitava, con voce profetica.
Non siamo forse nel pieno di un tempo che celebra l’infedeltà come una “garanzia di modernità”, proprio come diceva Gaber? Peccato che la “normale conclusione”, praticamente sempre, non sia altro che il “fallimento”. Forse allora sarà il caso di rivalutare questa tanto bistrattata fedeltà di coppia se non vogliamo trasformare il rapporto amoroso in una sorta di attività investigativa.
Bisogna essere infatti dei detective per smascherare la recita del partner traditore che, per quanto possa essere un bravo attore (o una brava attrice), dissemina pur sempre dietro di sé una serie di segnali e “indizi” che possono essere stanati in maniera “scientifica”. Esistono almeno 5 metodi per scoprire con certezza che il partner ci sta tradendo.
I 5 modi scientificamente approvati per scoprire se il partner ci tradisce
Non è facile ragionare in maniera obiettiva quando si tratta di “corna”. Siamo troppo coinvolti per accorgerci che qualcosa non va. Proviamo allora a chiedere un parere esterno. Stando a una ricerca della Brigham Young University le persone sono in grado di fornire giudizi sorprendentemente accurati sugli altri anche solo osservando rapidamente come si comportano.
Spesso e volentieri gli altri riescono a captare i segnali del tradimento molto meglio di chi è impegnato in quella relazione. Anche ripensarci quando facciamo qualcos’altro è utile a scovare il tradimento, Prendersi del tempo per riflettere sui dettagli della relazione ci permette di individuare aspetti che prima non avevamo considerato.
Un terzo modo scientifico per beccare il partner fedifrago consiste nell’ascoltare con attenzione le sue parole. Lo hanno scoperto due psicologi (James W.Pennebaker e Diane Perry). Esistono alcuni specifici schemi linguistici che possono aiutarci a capire quando qualcuno non ce la racconta giusta. I mentitori tendono a usare poco tre tipi di parole.
Raramente un traditore parla in prima persona (“io”, “me”, “mio”) e usa poco verbi che si riferiscono alla sfera cognitiva come “capire” o “pensare”. Sporadico anche l’uso di espressioni che indicano esclusione (“ma”, “ad eccezione”). Più spesso usa invece parole che indicano negatività, come “rabbia” o “odio”, o associate al movimento (“spostarsi”, “camminare”).
Attenzione anche al tono della voce: dallo studio di un team di ricerca canadese è emerso che un timbro basso è associato a un alto livello di testosterone, a sua volta correlato a una possibilità più elevata di tradimento. Occhio infine all’uso dei social: i ricercatori dell’Università del Missouri fanno notare che chi è molto attivo sui social può avere problemi relazionali e dunque essere incline a infilarsi in rapporti ambigui.