Recentemente, è stata introdotta una nuova legge che riguarda tutti gli italiani. Scopriamo insieme di che cosa si tratta e perché riguarda il nostro televisore.
Il tv è uno degli apparecchi più utilizzati al mondo, soprattutto perché è in grado di trasmettere programmi televisivi e film che intrattengono il pubblico. Qual è allora la sua origine? Secondo gli storici, il primo televisore fu commercializzato tra il 1928 e il 1934, precisamente nel Regno Unito, negli Stati Uniti e nell’Unione Sovietica. Va inoltre ricordato che i primi esemplari erano delle radio che disponevano di un dispositivo televisivo.
Tuttavia, il primo vero televisore senza radio arrivò nel 1934, grazie all’invenzione del famoso tubo catodico. Nell’epoca moderna, invece, la tecnologia ha creato le fantascientifiche smart tv, grazie alle quali è possibile navigare su internet e collegarsi con il proprio smartphone.
Le nuove leggi sulle smart tv vendute in Italia
Le smart tv hanno letteralmente rivoluzionato il mondo della comunicazione televisiva, è infatti possibile usufruire dei contenuti del digitale terrestre e di quelli presenti online. Questo meraviglioso apparecchio è stato inoltre commercializzato per la prima volta nel 2011, grazie al colosso coreano Samsung che realizzò il primo modello.
Tuttavia, nel corso degli anni sono stati introdotti dei televisori sempre più intelligenti, dotati di telecomandi in grado si svolgere numerose funzioni. L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AGCOM) ha infatti puntato il dito contro i moderni telecomandi, poiché non garantirebbero una visione equilibrata dei contenuti televisivi.
Cosa significa tutto questo? Innanzitutto, bisogna specificare che l’attuale telecomando non ha i tasti numerici che vanno da zero a nove. E non solo: svolgere il consueto zapping, cioè l’azione di passare da un canale all’altro, risulta scomodo e lento.
Al contrario, scaricare un’app o collegarsi su una piattaforma a pagamento per guardare un film è invece molto più semplice e veloce. Per l’AGCOM questa scelta di progettazione del telecomando deve quindi essere modificata, poiché l’utente è invogliato a guardare i contenuti a pagamento. In altre parole, per passare da Netflix ad un canale del digitale terrestre bisogna premere più pulsanti.
L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha pertanto deciso che le aziende dovranno obbligatoriamente creare un nuovo telecomando. In modo particolare, il dispositivo dovrà possedere i tasti numerici e un tasto per passare in modo rapido dalla piattaforma a pagamento a quella del digitale terrestre.
L’obiettivo principale è quindi quello di evitare discriminazioni tra i vari contenuti presenti nei due mondi. L’obbligo di inserire i tasti numerici entrerà in vigore in Italia 18 mesi dopo la pubblicazione della delibera di AGCOM. L’icona che consente il rapido passaggio tra un contenuto e l’altro, invece, arriverà 12 mesi dopo la conclusione dei lavori del tavolo tecnico.