Arriva un colpo di sonno in classe? Ecco i “letti verticali” per fari un riposino con il permesso dei maestri
Il riposino, abitudine fondamentale nelle scuole materne, scompare inspiegabilmente quando i bambini passano alle elementari. Ma una scuola sembra voler invertire questa tendenza, introducendo un’idea tanto innovativa quanto controversa: le capsule verticali per dormire, un’inedita soluzione per promuovere il benessere degli alunni.
La scuola in questione, il cui nome non è stato reso noto (ma si trova in Giappone), ha inserito questa particolare innovazione come parte del suo programma di educazione alla salute, sottolineando l’importanza del sonno per una crescita sana. Ma dove riposano i bambini? In una sorta di cabina telefonica: una struttura, chiamata tachine, progettata per dormire in piedi.
Queste cabine, sviluppate dalla Koyoju Plywood Corporation e ribattezzate “Giraffenap”, ricordano il modo in cui le giraffe dormono brevemente in posizione eretta. L’idea, nata per gli uffici, prevede che l’utente si sostenga contro morbidi cuscinetti per testa, schiena e stinchi, riuscendo a rilassarsi pur rimanendo in piedi. L’amministratore delegato di Koyoju, Yoshito Nohara, spiega: “È difficile raggiungere un sonno profondo dormendo perpendicolarmente alla forza di gravità, ma questa configurazione permette un rapido ritorno allo studio o al lavoro dopo un breve riposo”.
Il riposino a scuola e i “letti verticali”
Secondo l’azienda, l’obiettivo è creare una società in cui fare un pisolino diventi una routine normale. Ma non tutti sembrano essere d’accordo, specialmente dopo che il video della capsula è diventato virale, scatenando reazioni contrastanti.
“Viviamo in un’epoca terribile”, “Dormire è importante, e questa è la soluzione? Non penso sia il giusto approccio”, “Il corpo umano non è fatto per dormire in piedi”, “A scuola si dorme benissimo appoggiati sul banco, non servono queste capsule!”. Questi sono solo alcuni dei commenti online che riflettono lo scetticismo generale e anche un po’ di sana ironia.
Per molti, il problema non è dove dormire, ma la mancanza di un’educazione al riposo e di un carico scolastico sostenibile. Gli studenti, spesso, sacrificano ore di sonno per terminare compiti o recuperare un po’ di tempo libero dopo una giornata scolastica troppo pesante.
Pur con tutte le critiche, l’iniziativa della scuola giapponese non è forse priva di meriti. Le capsule per il riposino rappresentano un tentativo di promuovere il benessere fisico anche in un ambiente scolastico rigido. Tuttavia, la vera sfida sembra essere un’altra: trovare un equilibrio tra studio, riposo e gestione del tempo, insegnando ai bambini che il sonno non è un lusso, ma una necessità.
Per ora, le capsule rimarranno in uso fino a febbraio, dopodiché i bambini dovranno trovare un altro modo per concedersi un riposino. Chissà, magari torneranno alle soluzioni classiche, tipo dormire a casa…