Come tutelarsi dal rumore eccessivo prodotto dai vicini di casa? La legge ci viene in aiuto con indicazioni specifiche
Quello del rumore eccessivo proveniente dagli appartamenti posti accanto, al di sopra o al di sotto di quello nel quale si abita è un problema che può seriamente minare la tranquillità di un inquilino. Oltre a generare fastidio, i rumori molesti prodotti dal vicino di casa per di più se in orari ‘particolari’ come la mattina presto, la sera tardi o la notte, potrebbero portare a scatenare litigi all’interno del condominio.
Mettendo a rischio gli equilibri interni e rischiando di sfociare addirittura in procedure penali. A tal proposito la legge fornisce molte indicazioni da questo punto di vista, finalizzate a garantire il quieto vivere all’interno degli immobili condominiali. Spiegando quando ‘riconoscere’ un rumore molesto, quali sono gli orari nei quali è concesso produrli e quando invece è fondamentale rispettare la tranquillità dei vicini.
Rumori molesti dei vicini di casa, cosa fare? I dettagli normativi
Per trovare una soluzione ai contenziosi generati, ad esempio, dalle problematiche relative ai rumori molesti, entra solitamente in gioco l’amministratore di condominio prima ancora di un giudice. Ma in realtà a livello normativo le regole sono molto chiare e conoscerle potrebbe consentire di evitare l’insorgere di eventuali problemi tra vicini di casa.
Dallo spostare mobili all’ascoltare la musica, dal camminare con i tacchi al fare andare la lavatrice nel cuore della notte, sono tante le problematiche che possono scatenare scontri e litigi entrando in un circolo vizioso che non avrà fine se non con una procedura penale.
Ogni regolamento di condominio contiene specifiche regole sugli orari nei quali fare rumore è consentito e solitamente le fasce (variabili) sono quelle comprese tra le 8 e le 13 e tra le 16 e le 21. Se però i vicini continuano a fare rumore anche al di fuori di esse allora si potrà richiedere l’intervento dell’amministratore al fine di organizzare un’assemblea straordinaria.
Esistono poi il Codice Civile e quello Penale che forniscono molte indicazioni a tutela dei condomini. A cominciare dalla riforma del condominio (codice civile) in vigore da giugno 2013 e che prevede la possibilità da parte dell’amministratore di sanzionare con multe fino a 200 euro (in caso di recidiva si può arrivare anche ad 800 euro) i condomini rumorosi.
Per quanto riguarda invece il codice penale si prevedono, come da comma 1 dell’articolo 659, pene fino a tre mesi o ammenda fino a 309 euro nei casi giudicati più gravi e problematici.