Vai in pensione nel 2024: i contributi mancanti te li paga il datore di lavoro ottenendo un bonus

Vuoi andare in pensione quest’anno ma non hai ancora tutti i contributi? Ecco come puoi fare in modo semplice.

Il tema legato alla pensione continua a tenere banco in tutta Italia. Sia tra i già riceventi dell’assegno mensile, che sono sempre attenti a scoprire se ci sono eventuali aumenti previsti o riduzioni nel cedolino, che tra coloro che sono proiettati verso la richiesta per poter accedere al sussidio.

Come andare in pensione nel 2024 prima
Vai in pensione nel 2024: i contributi mancanti te li paga il datore di lavoro ottenendo un bonus-Abruzzo.cityrumors.it

In questo secondo caso, dovete sapere che c’è un discorso legato alla pensione anticipata nel 2024 che potrebbe interessarvi. Con la Legge di bilancio 2024, infatti, è stato introdotto un bonus fiscale per i datori di lavoro che permetterà di riscattare subito tutti i contributi non versati. Così da poter accedere in anticipo alla pensione senza doversi più preoccupare di nulla. Ecco tutti i dettagli di quest’importante novità, potrebbe essere ciò che fa al caso vostro.

Pensione anticipata 2024: il nuovo bonus per riscattare i contributi non versati

Grazie al nuovo bonus introdotto con la Legge di Bilancio 2024, c’è modo per migliaia di contribuenti di accedere alla pensione anticipata. Semplicemente riscattando tutti i contributi non versati grazie ad un incentivo per i datori di lavoro. Il vuoto contributivo non sarà più un problema, ora è tutto nelle vostre mani.

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Con questo bonus, potete adempiere ai contributi non versati – Abruzzo.cityrumors.it

Si parla nello specifico di pace contributiva, ossia una possibilità in più per poter trasformare dei periodi in cui i contributi non sono stati versati in annualità contributive valide ai fini pensionistici. Con la richiesta che però deve riferirsi ad un periodo compreso tra il 1996 e il 31 dicembre 2023. Per un periodo massimo di 5 anni.

Per poter avanzare richiesta all’INPS, bisogna rientrare in alcune categorie ben precise. Ossia dimostrare gli anni accademici, le attività di lavoro svolte all’estero, i periodi di assenza lavorativa per gravidanze a puerperio, congedi per gravi motivi familiari e congedi per formazione e studio.

Ora il riscatto può essere chiesto anche dai lavoratori pubblici e privati, dagli iscritti alle gestioni INPS dipendenti o autonomi o alle forme sostituire, coloro che hanno iniziato a versare dal 1° gennaio 1996. I lavoratori del settore privato potranno inoltre richiedere al proprio datore di lavoro di pagare il corrispettivo richiesto dall’INPS per poter riscattare gli anni di contributi non versati.

Con quest’ultimo che ha un costo che viene calcolato ai sensi dell’art. 2, comma 5 del D. Lgs. n. 184/1997. E se il datore di lavoro acconsente, ecco che potrà sfruttare i premi di produzione destinati al lavoratore stesso. Così che le spese siano oneri deducibili.

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