Torna davvero il Reddito di Cittadinanza? Il contributo va chiesto alla Regione, il comunicato parla chiaro. Entriamo nel merito della questione.
Si torna a parlare di Reddito di Cittadinanza, il contributo economico di cui gli italiani hanno usufruito e che il nuovo Governo ha eliminato con l’inizio del 2024. Ebbene, la notizia che nessuno si sarebbe mai aspettato di leggere è che potrebbe essere ad un passo da suo ritorno.
“In questo momento Caritas e altri centri stanno sovvenzionando altrimenti queste persone non avrebbero di che mangiare, quindi noi diciamo che siamo disponibili anche a livello regionale per rinforzare il reddito di cittadinanza“ ha detto Giuseppe Conte, leader del Movimento Cinque Stelle, nella sua intervista per Dritto e Rovescio. Ma cerchiamo di capire bene come stanno le cose, le parole di Giuseppe Conte sono molto dirette e vorrebbero anche arrivare nell’ambito dell’Unione Europea.
Reddito di Cittadinanza, Giuseppe Conte lo chiede a gran voce
Insomma, per il momento si tratta solo di una proposta, la stessa che Giuseppe Conte, leader del Movimento Cinque Stelle, ha ribadito di volere fare al Governo, lo stesso che con l’inizio del 2024 lo ha fatto decadere.
“Giorgia Meloni è arroccata nelle stanze dorate di Palazzo Chigi, ma oggi se uno va di fronte a una mensa della Caritas vede che cambia la tipologia delle persone, ci sono intere famiglie che stanno lì a fare la fila, non ci sono più solo i senza dimora” ha ammesso Conte sottolineando la sua volontà di ripristinare il contributo in ogni regione in cui riuscirà a vincere e ancora: “Visto che tutti i paesi europei ce l’hanno, allora stabiliamo in Europa questo criterio del reddito europeo di dignità, di cittadinanza, visto che abbiamo dei governanti dal mio punto di vista ottusi”.
Lo stesso leader che continua a credere fortemente nell’RDC come aiuto importante per le famiglie, obiettivo che lui ha da sempre bene chiaro in mente. Ha continuato dichiarano che stanno cercando di costruire un’alternativa la governo realizzando progetti e piano per cercare anche di contrastare il lavoro precario.