Come comportarsi in caso di installazione delle tende da sole in un condominio? Attenzione ai limiti previsti dalla legge.
Se in un’abitazione indipendente come una villa o una casa in campagna si è sostanzialmente liberi di agire, nel rispetto della legge, le cose cambiano qualora si abiti in un condominio. In questo caso infatti le ‘prescrizioni’ legate non solo alle norme vigenti ma anche al regolamento condominiale aumentano ed i condomini sono tenute a seguirle nel rispetto dei loro vicini di casa e del decoro dell’interno stabile.
Questo vale anche qualora si decidano di effettuare interventi estetici sul balcone di casa, installando ad esempio delle tende da sole. Bisogna infatti prestare molta attenzione a rispettare le regole per non rischiare di andare incontro a spiacevoli conseguenze che potrebbero comportare l’obbligo di rimuovere la struttura ma anche la possibilità di ritrovarsi a dover risarcire i vicini per eventuali danni. Ecco come è bene muoversi.
Installazione tende da sole sul balcone condominiale: le regole
Per farvi comprendere l’entità dei rischi è bene sottolineare che sulla questione si è espressa addirittura la Corte di Cassazione con una sentenza che è andata di fatto a dirimere i dubbi su una tematica spesso trattata in maniera superficiale ma che porta con sé potenziali rischi.
Decidere di acquistare ed installare tende da sole sul balcone è un’attività che, dunque, deve tener conto di quanto stabilito nell’ordinanza numero 7622 del 23 marzo 2024 e di tutti i vincoli e limiti previsti.
Il caso preso in esame riguardava l’installazione di una tenda scorrevole dotata di un struttura fissa impiegata a mo’ di contenitore. Inoltre era stato installato un sistema di scorrimento ed il tutto andava a generare un volume aggiuntivo che superava il perimetro del balcone posto al di sopra.
La Cassazione è stata molto chiara nel sottolineare il divieto di compire azioni di questo tipo. Ovvero di installare tende da sole su balconi condominiali andando a superare il perimetro stesso dei balconi.
In questo modo si va infatti a violare la regola che prevede di mantenere tre metri di distanza dal confine e, creando nuovi volumi, si può potenzialmente compromettere sia la sicurezza che il diritto di veduta dei condomini che abitano nei piani superiori.
Il regolamento condominiali va dunque rispettato, così come le distanze minime legali, in maniera scrupolosa per non ritrovarsi a dover rimuovere la struttura e rischiare anche una denuncia.