Tagli e modifiche alle pensioni, il prossimo intervento del Governo fa tremare gli italiani: si deciderà entro la fine dell’anno

Italiani preoccupatissimi dalle decisioni che prenderà il Governo in merito alle pensioni. Si prevedono tagli e modifiche importanti.

Il Governo di Giorgia Meloni si appresta all’approvazione del disegno della legge di Bilancio per il 2025. La discussione alle due Camere è stata rinviata di qualche giorno. Gli italiani tremano: i timori più grandi sono sul fronte della previdenza sociale che potrebbe essere il settore più penalizzato.

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Tagli e modifiche alle pensioni/Abruzzo.cityrumors.it

Il punto è che non ci sono abbastanza risorse economiche per fare tutto e l’Italia non può più sforare e fare altro debito. L’Esecutivo è stato chiaro: bisogna razionalizzare la spesa. E razionalizzazione può voler significare “tagliare” laddove si può tagliare. Solo la riconferma del taglio del cuneo fiscale per i redditi fino a 35.000 euro, costerà non meno di 10 miliardi di euro.

E portare avanti il sistema fiscale con tre aliquote anziché quattro sottrarrà altri soldi alle casse statali. Soldi che, in qualche modo, dovranno pur essere recuperati. I contribuenti temono, dunque, tagli sugli assegni previdenziali e modifiche alle misure di pensione anticipata tutt’altro che vantaggiose.

Pensioni 2025, cosa cambierà

Aumentano le ansia mano a mano che si avvicina la legge di Bilancio 2025. Il Consiglio dei Ministri, il 21 ottobre, ha presentato la bozza che dovrà poi passare dalla Camera dei deputati. Si prevede che il passaggio avverrà la prossima settimana. I timori più grandi degli italiani riguardano, ancora una volta, le pensioni.

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Pensioni 2025, cosa cambierà/Abruzzo.cityrumors.it

Forza Italia continua a rilanciare un tema che viene portato avanti da anni: l’aumento delle pensioni minime. Richiesta più che giusta ma con quali fondi? Il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti non ha avuto indugi nell’asserire che, qualunque riforma verrà approvata, non dovrà essere superato il budget a disposizione per il 2025. Budget assai ridotto: circa 20 miliardi di euro.

La Lega chiede di estendere a tutti Quota 41 ma questa proposta, ancora una volta, sembra essere destinata a essere accantonata in quanto costerebbe troppo allo Stato che, invece, deve cercare di recuperare risorse e, per questo, si giocherà la carta del concordato preventivo biennale per le partite Iva e le piccole aziende. Questa misura, secondo le stime, dovrebbe portare qualche miliardo di euro nelle casse statali.

E’ ormai quasi certa la riconferma delle tre principali misure di pensione anticipata: Ape sociale, Opzione donna e Quota 103. Non dovrebbero essere apportate modifiche ai requisiti d’accesso ma tutte e tre le misure saranno penalizzate da diversi paletti. Con Ape sociale, infatti, l’assegno mensile non potrà mai superare i 1500 euro e non prevede né la tredicesima né la quattordicesima.

Mentre chi opterà per il pensionamento anticipato con Opzione donna o con Quota 103 dovrà accontentarsi di un assegno decurtato anche del 30% a causa del ricalcolo contributivo. Sul fronte della rivalutazione annua non è ancora stata definita la percentuale definitiva ma si presume che si aggirerà intorno all’1,6-1,8%.

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