Allarme in Italia, stanno togliendo la NASPI a tutte queste persone. E il motivo è molto serio: ecco tutto quello che c’è da sapere.
Per tutte le persone in stato di disoccupazione, c’è la possibilità di ottenere la NASPI. Ossia un sussidio di tipo economico con un valore prestabilito e che dà modo di avere un ritorno nell’attesa che si trovi una nuova occupazione lavorativa. È destinata a tutti coloro che vengono licenziati, il cui contratto è scaduto o che danno le dimissioni per giusta causa.
Occhio però, perché presto le cose potrebbero cambiare. Stando a quanto emerso, infatti, c’è un grosso allarme che va a riguardare tutte queste persone. Stanno infatti togliendo la NASPI, ecco il motivo: è più serio di quanto possiate immaginare. Ecco perché dovreste informarvi subito, così sarete sicuri di non incappare in alcun tipo di conseguenza e di poter continuare a ricevere il sussidio.
Addio alla NASPI per questo motivo: cosa sta succedendo
Per poter ottenere l’identità di disoccupazione NASPI, bisogna tenere conto della metà delle settimane contributive presenti negli ultimi 4 anni a partire dalla data della domanda. Ma ci sono alcuni casi in cui nemmeno questo fattore può bastare, ed ecco che si procede con la rimozione prima della sua scadenza naturale.
È bene informarsi e sapere sempre come comportarsi quando si prende la NASPI, perché c’è la possibilità che il sostegno venga tolto in anticipo in determinate situazioni. Come per esempio, se non si prende parte alla politica attiva. Chi prende questo sussidio è obbligato a partecipare al Programma Gol e a prendere parte a tutte le misure di attivazione lavorativa. Oltre che ai vari percorsi di riqualificazione professionale.
Nel caso ci si rifiuta, esistono alcune sanzioni che – in certi casi – portano addirittura alla perdita del sostegno economico. Come spiegato nell’art. 20 del decreto legislativo .n 150 del 2015, tutti i disoccupati devono andare la centro per l’impiego entro 15 giorni dalla presentazione della domanda.
Così ha inizio il programma Gol, con l’assegnazione ad uno dei 5 percorsi esistenti in base al profilo rilevato. La misura delle sanzioni è invece stabilita dall’art. 21 comma 7 del D. lgs n. 185 del 2016. Secondo quanto si legge, per la decadenza della Naspi deve verificarsi il rifiuto di accettazione di un’offerta lavorativa congrua per una seconda volta. O anche solo la mancata partecipazione ad iniziative e laboratori per il rafforzamento delle competenze per 3 volte. E infine, la mancata presentazione alle convocazioni del centro per l’impiego, sempre per 3 volte.