Scopriamo quando si possono accendere i riscaldamenti Regione per Regione e come ridurre i consumi per non far salire l’importo della bolletta.
In ritardo l’autunno è arrivato con il maltempo, il forte vento e la riduzione delle temperature. In alcune Regioni si pensa già all’accensione dei termosifoni.
Mai l’Italia è stata più divisa climaticamente parlando. In alcune Regioni ci sono ancora 25/27 gradi mentre in altre si toccano i dieci gradi. Chi va al mare e chi va a sciare, un tempo pazzo che ha subito un drastico peggioramento nelle ultime ore con un ciclone arrivato da occidente.
Il pensiero corre veloce all’accensione dei riscaldamenti e di come questo inevitabile evento influirà sulla bolletta. Ci sono trucchi del risparmio da valutare? Consigliamo di ottimizzare l’isolamento controllando eventuali fughe d’aria da porte e finestre. Può essere utile, poi, programmare il termostato per personalizzare l’utilizzo dei riscaldamenti in base alle proprie necessità. Evitare di tenere temperature troppo alte. Venti gradi sono sufficienti, non oltre. In questo modo si abbatteranno i consumi di oltre il 5%. Da controllare anche il tempo di accensione. Bisognerebbe limitarsi a poche ore al giorno, giusto il tempo necessario per riscaldare gli ambienti.
Il calendario delle accensioni dei termosifoni in Italia
L’Italia è divisa in sei fasce climatiche a cui corrispondono diverse date di accensione e spegnimento dei riscaldamenti e differenti limiti riguardanti il numero massimo di ore giornaliere di accensione dell’impianto.
Il calendario per il 2023 è così suddiviso
- Zona A, dall’8 dicembre al 7 marzo per massimo cinque ore,
- Zona B, dall’8 dicembre al 23 marzo per massimo sette ore,
- Zona C dal 22 novembre al 23 marzo per massimo 9 ore,
- Zona D dall’8 novembre al 7 aprile per massimo 11 ore,
- Zona E dal 22 ottobre al 7 aprile per massimo 13 ore,
- Zona F nessuna limitazione.
Vediamo com’è suddivisa l’Italia sulla base dei gradi giorno calcolati per ogni Comune.
- Zona, gradi giorno entro i 600. Rientrano Lampedusa, Porto Empedocle e Linosa,
- Zona B, da 601 a 900. Agrigento, Catania, Messina, Crotone, Palermo, Reggio Calabria, Siracusa, Trapani,
- Zona C, da 901 a 1400. Bari, Benevento, Caserta, Cagliari, Brindisi, Cosenza, imperia, Latina, Lecce, Napoli, Ragusa, Oristano, Salerno, Taranto e Sassati,
- Zona D, da 1.401 a 2.100. Caltanissetta, Ascoli Piceno, Forlì, Foggia, Avellino, Chieti, Firenze, Grosseto, Genova, La Spezia, Isernia, Livorno, Lucca, Macerata, Massa Carrara, Prato, Roma, Pistoia Pesaro, Nuoro, Matera, Savona, Siena, Teramo, Vibo Valentia, Viterbo, Terni,
- Zona E, da 2.101 a 3.000. Alessandria, Aosta, Arezzo, Bergamo, Asti, Bologna, Biella, Brescia, Bolzano, Campobasso, Cremona. Como, Enna, Frosinone, Gorizia, L’Aquila, Lecco, Milano, Modena, Torino, Pordenone, Potenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini, Rovigo, Sondrio, Novara, Padova, Parma, Udine, Venezia, Vercelli, Verona, Varese, Verbania,
- Zona F, oltre 3.001. Belluno, Cuneo e Trento.