Molte persone non amano comprare una casa e preferiscono stare in affitto. Trattandosi di contratti bisogna sempre prestare attenzione.
Abitare in affitto per certi versi è molto comodo, perché permette di spostarsi in caso di necessità e anche di evitare spese di manutenzione di un immobile. Quando si stipula un contratto di locazione, però, bisogna stare molto attenti a tutto ciò che c’è scritto perché le clausole sono spesso oggetto di controversia.
I contratti sono spesso standard, ma non è detto che entrambe le parti vengano tutelate correttamente. L’unico modo per difendersi è agire d’anticipo, perché una volta firmato il contratto non ci sono più “scusanti” e di conseguenza si dovranno rispettare le norme pattuite.
Abbiamo detto che spesso i contratti sono standard ma non è detto che rispecchino le necessità di inquilino e padrone di casa. Il primo aspetto da controllare è infatti la durata del contratto, che spesso è predisposta per 4 anni più 4. Se si pensa che cambieremo casa a breve, meglio chiedere che venga stabilita un’altra formula, come ad esempio il 3+2 oppure un contratto temporaneo di 1 anno.
Anche per quanto riguarda i tempi di disdetta possiamo “contrattare” sui classici 6 mesi, se ad esempio sappiamo che al momento di spostarci troveremo un’altra sistemazione in tempi più brevi. Magari perché è l’azienda dove lavoriamo che trova un alloggio.
Forse non tutti sanno, infatti, che nei contratti tradizionali si può fare il recesso anticipato solamente per gravi motivi, o per motivi di lavoro (cambio città o licenziamento). Ricordiamo infine che il preavviso per il recesso del contratto va fatto esclusivamente tramite raccomandata A/R. Inoltre si può usare anche la PEC (ovviamente se il locatore ha un indirizzo di posta certificata), anche se nel contratto c’è scritto solamente lettera raccomandata. questo perché una sentenza ha stabilito che PEC e raccomandata hanno la stessa valenza legale.
Un altro aspetto da controllare accuratamente nel contratto è quello relativo alla manutenzione ordinaria dell’immobile. Tocca al locatario mantenere l’appartamento in buone condizioni e se non lo fa alla fine del contratto il padrone di casa può chiedere i soldi per pagare i lavori della casa, come ad esempio la pittura delle pareti.
Infine, forse non tutti sanno che alla fine del contratto, quando viene restituita la cauzione, questa ha maturato degli interessi, e il locatario ha il diritto di pretenderli.