La nuova legge sui rumori dei vicini di casa cambia radicalmente le abitudini che durano da anni: cosa sapere della normativa.
In un condominio possono emergere diversi problemi, tra cui quello dei rumori dei vicini di casa. Più volte nel corso del tempo si sono segnalati dei problemi in tal senso e per questo la legge è scesa in campo per stabilire i confini netti su questo argomento.
Dagli elettrodomestici in funzione ad altri tipi di rumore, possono essere vari gli elementi che creano disturbo. Per tale ragione è sicuramente utile conoscere cosa dice la legge in materia, così da poter agire in modo preciso per mettere fine ai rumori fastidiosi dei vicini. Solo in questo modo si potrà continuare l’esperienza condominiale nel modo più tranquillo possibile.
La nuova legge sui rumori dei vicini di casa
Dalla rubrica “La legge in Tv” sul settimanale DiPiùTv a firma Maria Greco una lettrice ha chiesto informazioni a seguito del fatto che i suoi vicini di casa usano la lavatrice fino a tarda sera. Questa situazione impone sapere se ci sono delle norme che stabiliscono gli orari di utilizzo dei dispositivi e a chi bisogna rivolgersi per farle rispettare.
L’esperta sottolinea che nei condomini è vietato arrecare disturbo con schiamazzi, rumori, strumenti musicali o altri attrezzi nella fascia oraria che va dalle 22 e arriva alle 8. Inoltre anche il regolamento condominiale potrebbe avere al suo interno il divieto di utilizzare aspirapolvere, lavatrice e, in genere, tutti gli elettrodomestici rumorosi in specifiche fasce orarie.
In presenza di tale situazione, continua l’esperta, ci si deve rivolgersi al giudice per fare accertare l’intollerabilità dei rumori e chiederne la cessazione. Inoltre, se anche il regolamento di polizia urbana del comune di riferimento stabilisce un divieto in determinate fasce orarie e i vicini continuano, ci si può rivolgere agli agenti della polizia locale.
Se entrambi i regolamenti non prevedono alcun divieto, si può rivolgere l’attenzione all’articolo 844 del Codice civile. L’articolo disciplina le immissioni intollerabili e anche in questo caso il competente a decidere sarà il giudice.
L’esperta evidenzia che per la Cassazione non esiste il diritto al silenzio assoluto. Il limite di tollerabilità è relativo, tenendo conto della situazione ambientale, della frequenza del rumore e delle caratteristiche dell’area in cui si risiede.