Il Governo ormai non torna indietro e ha deciso che chi svolge un determinato mestiere continuerà a timbrare il cartellino fino a 73 anni.
Quando si parla di pensioni la sensazione è quella di muoversi su un campo minato: basta fare un passo sbagliato per far saltare tutto per aria. Il rischio è che a saltare per aria sia l’intero sistema di previdenza sociale se non s’interviene con una riforma strutturale.

Le istanze da tenere insieme sono tante, forse troppe e una sola legislatura potrebbe non bastare. Il Governo di Giorgia Meloni, per ora, non ha ancora c’entrato il bersaglio di eliminare la legge Fornero: le casse dell’Inps non lo consentono. Abolire l’età pensionabile e tornare ad una pensione vincolata solo agli anni di contributi sarebbe un rischio troppo grosso.
Del resto, tuttavia, continuare ad aumentare l’età per accedere alla pensione significa anche ostacolare il ricambio generazionale all’interno dei luoghi di lavoro e, dunque, in un certo senso, favorire la disoccupazione giovanile. Ma i giovani, purtroppo, sembrano preferire l’estero ormai. In tutto questo, nelle ultime ore, è stato deciso che, coloro che svolgono una certa professione, lavoreranno fino a 73 anni.
Pensione 2025, altro che aumento di 3 mesi: lavoreremo fino a 73 anni
Se lavorare fino a 67 anni vi pare già troppo, preparatevi al peggio perché, chi svolge una determinata professione, continuerà a timbrare il cartellino addirittura fino a 73 anni. Il Governo ormai ha deciso e indietro non si torna.

Nelle ultime settimane ci siamo tutti allarmati per un possibile aumento dell’età pensionabile di 3 mesi a partire dal 2027. Infatti, se la legge Fornero non verrà superata o, almeno, modificata, tra due anni l’aumento scatterà in automatico per adeguare l’età della pensione all’aumento dell’aspettativa di vita.
Per molti già lavorare fino a 67 anni è troppo e non consente di dedicare adeguato tempo alla famiglia e ai propri interessi. Un tempo molti riuscivano ad uscire dal lavoro definitivamente addirittura prima dei 60 anni e con un ottimo assegno. Ma teniamoci pronti al peggio perché, nelle scorse ore, alla Camera è stato approvato un emendamento secondo il quale chi svolge un determinato mestiere, continuerà a lavorare finché non avrà spento 73 candeline sulla torta di compleanno.
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Pensioni: ecco chi lavorerà fino a 73 anni
Perdete ogni speranza o voi che pensavate di andare in pensione a 67 anni…Oggi Dante riformulerebbe così il suo incipit! 67 anni non sono ancora abbastanza, non per chi ha scelto di dedicarsi ad una certa professione. Alcuni lavoratori, infatti, non potranno riposarsi almeno fino a 73 anni.

Di chi si tratta? Dei medici di base, figura sempre più introvabile. Il motivo? Sempre meno giovani decidono di dedicarsi a questa professione e, anche chi la sceglie, spesso dopo la Laurea si trasferisce all’estero, in Paesi dove gli stipendi sono più alti. Ad oggi, secondo i dati ufficiali, mancano oltre 5.500 medici di medicina generale e sempre più persone faticano a trovare un medico di famiglia. Basti pensare che solo tra il 2019 e il 2023, il numero dei medici di base è diminuito di 4.749 unità.
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Già il decreto Milleproroghe del 2023 aveva stabilito che i medici di medicina generale iscritti all’Enpam potessero continuare a lavorare fino a 72 anni. Con l’approvazione di un emendamento al decreto-legge 14 marzo 2025, nelle ultime ore la Camera ha stabilito che, se vogliono, i medici di famiglia possono proseguire la loro attività fino a 73 anni. Ora il testo dovrà passare al Senato.