Quando acquisti del pellet dovrai fare molta attenzione. Stanno imbrogliando tutti vendendo quello vecchio: come riconoscere il raggiro.
L’anno non si è aperto nel migliore dei modi per tutti i possessori di stufe al pellet visto che il prezzo sembra essere tornato ai livelli del 2021. Infatti i prezzi della biomassa sono tornati a schizzare in alto dopo la fine della tassazione agevolata. Nonostante questo sembra essere rimasta la preferita dagli italiani tra i metodi di riscaldamento complementare più amato di sempre. Questo perché i vantaggi dell’utilizzo della biomassa non sono pochi ed oggi sembra essere tornata ad essere conveniente.
Tutto ciò nonostante dall’inizio di questo mese di marzo l’IVA applicata non è più al 10% ma è tornata ad essere al 22%. Questo ritorno dell’Iva ordinaria potrebbe far aumentare il prezzo, ma anche il rischio di truffe. Sono sempre di più gli italiani che si stanno trovando a comprare del pellet vecchio. Questo è uno dei prodotti più contraffatti. Per evitare ogni tipo di raggiro bisogna quindi sapere come riconoscere il pellet vecchio, rispetto a quello nuovo e messo per la prima volta in vendita.
Pellet, stanno imbrogliando tutti: fai molta attenzione, come riconoscere la truffa
Il Pellet, come abbiamo visto, continua ad essere una scelta popolare tra gli italiani per riscaldare le proprie abitazioni. L’allarme prezzi sembra essersi attenuato grazie anche alle agevolazioni del Governo Meloni, con queste stufe che rimangono le più utilizzate per quanto riguarda il riscaldamento domestico.
Allo stesso tempo per garantire un’efficienza ottimale e massimizzare il risparmio energetico è fondamentale utilizzare il pellet di alta qualità e sottoporre la stufa ad una corretta manutenzione. Non tutti i pellet sono uguali: alcune varietà offrono una resa calorifica superiore e producono meno cenere rispetto ad altre. Inoltre è importante sapere come riconoscere la differenza tra un pellet di buona qualità e uno vecchio o di scarsa qualità. Di seguito vediamo tre metodi davvero utili ed ufficiale.
- Controllo della Polvere di Legno: Il primo metodo consiste nell’osservare attentamente il sacchetto di pellet. Se si nota una quantità eccessiva di polvere di legno all’interno del sacco, potrebbe essere segno di un prodotto vecchio o di scarsa qualità. La presenza di troppo pulviscolo potrebbe compromettere la resa della combustione e danneggiare il meccanismo di carico della stufa. Durante l’acquisto, assicurarsi di controllare visivamente lo stato del pellet nel sacchetto.
- Analisi delle Etichette: Un altro metodo per distinguere il pellet di buona qualità da quello vecchio o di scarsa qualità è leggere attentamente le etichette sulla confezione. Le etichette dovrebbero riportare il marchio di certificazione ENplus, il codice dell’azienda certificata, il peso e il diametro del pellet, nonché le indicazioni per il corretto utilizzo e conservazione. Assicurarsi che il pellet sia prodotto senza coloranti o additivi chimici e che sia conforme alle normative europee.
- Odore: Un altro metodo per valutare la qualità del pellet è l’olfatto. Controllare il sacchetto per accertarsi che non vi siano odori sgradevoli o simili a quelli del truciolato. La presenza di odori sgradevoli potrebbe indicare la presenza di scarti provenienti dall’industria del mobile, rendendo il pellet di bassa qualità e potenzialmente dannoso per la salute.
Sfruttando queste semplici tre accortezze, sarete in grado di capire se avete acquistato o meno del pellet di qualità o meno. Quel che è certo è che riuscirete ad evitare ogni tipo di truffa o raggiro in tal senso quando procedete all’acquisto della vostra biomassa.