A partire dal 2025 scatta l’obbligo dei pagamenti tracciabili per le partite IVA: chi non rispetta la normativa, rischia di dover rinunciare a detrazioni e deduzioni.
La Legge di Bilancio 2025 prevede una serie di novità per i titolari di partita IVA che meritano la nostra attenzione. Queste mirano a contrastare ulteriormente il fenomeno dell’evasione fiscale in Italia. Dall’anno prossimo, per poter beneficiare delle detrazioni e deduzioni sulle spese, sarà necessario che i pagamenti effettuati siano tracciabili. In caso contrario, bisognerà rinunciare alle agevolazioni.
Le imprese e i lavoratori autonomi con partita IVA hanno la possibilità di godere di detrazioni e deduzioni sulle spese legate alla propria attività per quanto riguarda il reddito imponibile. In tal modo, le imposte da versare vengono ridotte permettendo di risparmiare sulle tasse.
Tuttavia, non sono affatto rari i casi in cui vengono dichiarate spese che non sono state realmente sostenute solamente per poter beneficiare delle agevolazioni previste. Si tratta, ovviamente, di un comportamento illecito che il Governo è determinato a fermare con le nuove disposizioni recentemente approvate andando ad espandere l’obbligo di tracciabilità.
Partita IVA, si estende l’obbligo di tracciabilità: cosa cambia con la Legge di Bilancio 2025
Per le persone fisiche che intendono accedere alle deduzioni e detrazioni IRPEF vige già tale regola. I pagamenti (che potrebbero riguardare le spese universitarie, il trasporto scolastico o i bonus edilizi, per fare alcuni esempi) devono essere effettuati tramite carta di credito, bonifici o assegni. Presto, anche i titolari di partite IVA dovranno rispettare la prerogativa.
Il viceministro dell’Economia e Finanza Maurizio Leo, negli scorsi mesi, ha parlato proprio dell’introduzione dell’obbligo di tracciabilità per questi ultimi. Dal 2025 dunque per poter ricevere i rimborsi relativi alle spese per trasporto, viaggio, vitto e alloggio sarà necessario aver provveduto al pagamento ricorrendo a strumenti tracciabili. Lo stesso vale per le spese di pubblicità e rappresentanza.
La normativa sarà valida sia per l’imposta sui redditi che per l’IRAP. Questa entrerà in vigore dall’1 gennaio 2025 e non coinvolgerà i titolari di partita IVA in regime forfettario (per i quali è prevista l’applicazione dei coefficienti di redditività per la deduzione delle spese). Come spiegato in precedenza, l’obiettivo principale del Governo è porre un freno all’evasione fiscale puntando tutto su metodi di pagamento che possano essere dimostrati.