Non vendere più su Vinted e Wallapop: in arrivo multe salate agli utenti

Il mondo del web rischia di diventare sempre più pericoloso. Vendere su Vinted o Wallapop può portare a multe molto salate.

L’abitudine, l’esigenza, di acquistare prodotti tramite le sempre più numerose piattaforme di shopping online è diventato ormai qualcosa sempre più capace di rivoluzionare il quotidiano di milioni e milioni di persone in ogni parte del mondo. I vantaggi, in questi casi sono chiaramente innegabili, muoversi a distanza, acquistare e ricevere comodamente a casa il prodotto desiderato rappresenta un qualcosa di assolutamente agevole. In alcuni casi però, specifiche situazioni e condizioni possono portare a momenti di assoluto disagio, dove il rischio si mostra altissimo.

Vendere in rete attenzione alla multa
Non vendere più su Vinted e Wallapop: in arrivo multe salate agli utenti- abruzzocityrumors.it

Il problema maggiore, nei casi in cui ci si appassiona allo shopping online, nasce nel momento in cui non si partecipa alla cosa da cliente, ma si passa al ruolo di venditore. Le piattaforme che, per esempio offrono la possibilità di vendere i propri prodotti usati, come per esempio Vinted, Wallapop o eBay, rischiano di far vivere ai venditori improvvisati, o a quelli che non hanno molta dimestichezza con il contesto, un brutto quarto d’ora. La multa salata potrebbe essere dietro l’angolo.

Non vendere più su Vinted e Wallapop: il tema tasse sconosciuto ai più

Il tema centrale, in questo caso, quello che rischia di diventare un problema non da poco è quello delle tasse che chi vende attraverso specifiche piattaforme web evita di pagare. Spesso, gli stessi venditori sono assolutamente inconsapevoli del fatto che specifiche normative regolano questa tipologia di commercio, imponendo obblighi ben precisi. L’imposta sul reddito è prevista anche in questi casi.

Rischio sanzioni elevate se vendi on line
I dati comunicati dalle piattaforme lasciano senza parole- abruzzocityrumors.it

Specifici requisiti, in questo particolare ambito, prevedono la regolarizzazione della posizione, con l’apertura, per esempio della partita Iva.

Ovviamente vendere saltuariamente oggetti propri attraverso la rete non implica alcun particolare accorgimento e nemmeno il pagamento di tasse specifiche. Dal gennaio del 2023, nel nostro paese, le relative piattaforme di vendita, sono tenute, tra le altre cose a fornire i dati sulle vendite realizzate dai relativi utenti.

Superato un certo volume di vendite e di conseguenza, di profitti, l’utente è dunque obbligato a compilare uno specifico modulo che serve a regolarizzare, per fini tributari, la propria posizione.

I parametri che impongono la compilazione del modulo citato sono un numero non superiore di 30 vendite e guadagni non superiori a 2mila euro nel corso di un anno solare. Il rischio, evitando la relativa regolarizzazione, nel caso in cui il volume di vendita sia considerato elevato è quello di incappare in specifici controlli e di conseguenza risultare fortemente penalizzati da pesanti sanzioni.

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