Una normativa specifica non consente ai cittadini in difficoltà economica di usufruire del Bonus IMU: tutto sulla penalizzante decisione.
Tanti cittadini italiani versano in una situazione economica non affatto semplice e che conduce a riflettere sulle varie scadenze fiscali da sostenere. Di recente però è emersa una decisione che penalizza fortemente i meno abbienti.
Dalla decisione si evidenzia che la mera crisi di liquidità non può essere citata come causa di forza maggiore per il mancato pagamento di una scadenza fiscale. In questo modo si andrebbero ad applicare le sanzioni tributarie per le violazioni generate dai ritardi nei pagamenti delle tasse.
Il quadro emerge dalla ordinanza n. 7707 del 21 marzo 2024 della Corte di Cassazione. Entriamo nel merito per fare chiarezza su una normativa che mette ancora più in difficoltà chi vive in una situazione di forte difficoltà economica.
La Corte di Cassazione è stata chiamata a deliberare su un caso in cui la crisi di liquidità avrebbe impedito il rispetto dell’obbligazione tributaria. La motivazione avrebbe dovuto scongiurare l’applicazione delle sanzioni tributarie inerenti un avviso di accertamento Imu.
La società non avrebbe sostenuto il pagamento dell’imposta a seguito della sua situazione precaria. Il mancato pagamento ha portato però ad un avviso di liquidazione con il quale oltre all’imposta dovuta, si effettuava la richiesta di sanzioni e interessi.
I giudici hanno evidenziato di come non sia sufficiente il fatto impeditivo nelle connotazioni soggettive e oggettive, ma la situazione deve essere talmente importante da impedire il verificarsi del fatto nonostante fossero state prese tutte le precauzioni utili ad evitare l’inadempimento.
Il fattore esterno deve essere preponderante ed imprevisto a tal punto da superare le normali intenzioni del soggetto passivo di imposta, tanto che il diretto interessato non avrebbe potuto avere in nessun altro modo la liquidità necessaria per pagare le tasse e, di conseguenza, essere visto come soggetto imputabile.
La Cassazione ha stabilito che non era possibile invocare la forza maggiore tramite la mancanza di liquidità. Per tale ragione, i giudici hanno invitato la Corte di secondo grado ad altre verifiche della questione sulle cause che hanno portato alla crisi e se questa avesse precluso un’altra possibile soluzione rispetto al mancato pagamento della scadenza tributaria.