In Abruzzo c’è l’allarme natalità. Gli ultimi dati Istat confermano un calo di nuovi arrivi in tutte le province e la situazione inizia ad essere grave.
Il tema natalità inizia a preoccupare (e non poco) anche l’Abruzzo. I dati Istat, che fanno riferimento al censimento 2022, confermano un nuovo calo dei nuovi arrivi in tutte le province della nostra regione. Soffermandoci sui dati pubblicati dall’istituto di statistica, nell’anno preso in esame sono nati 267 bambini in meno in confronto al 2021.
Un dato assolutamente preoccupante e che segue il trend registrato in passato. Il timore è che i prossimi report possano confermare un nuovo calo sul tema nuovi nati. Una situazione non assolutamente positiva se si pensa anche alla diminuzione della popolazione regionale. Sono oltre 3mila le persone che non vivono più in Abruzzo.
E’ Chieti la provincia con il maggior numero di abitanti (29,3%) seguita da Pescara (24,6%). Discorso diverso, invece, se si guarda alla presenza dei giovani. In questo caso troviamo in testa proprio la zona pescarese e quella di Teramo mentre il chietino e L’Aquila si ritrovano con l’età media più alta anche se di poco (si parla di circa un anno in più).
Per quanto riguarda il tasso di mortalità, c’è stato anche qui una crescita rispetto all’anno precedente con il record in provincia dell’Aquila. Numeri che giustificano il calo della popolazione se si considera anche il record negativo per le nascite. Insomma, un quadro complessivo non assolutamente positivo e che richiede un intervento da parte della stessa regione per cercare di cambiare trend.
Diminuisce il tasso di natalità, ma aumenta la presenza degli stranieri. Stando ai numeri riferiti dall’Istat, c’è stato un incremento di quasi 2mila persone in confronto al 2021 e ad oggi gli individui con cittadinanza estera sono il 6,5% della popolazione complessiva regionale.
Soffermandoci sui Paesi di provenienza, la maggior parte arrivano dalla Romania (26,3%). Su questo podio speciale troviamo anche Albania (13%) e Marocco (9,4%).