NASpI, arriva il dettaglio che ti fa perdere tanti soldi: come evitare

NASpI, il metodo di calcolo dell’indennità contro la disoccupazione. Scopriamo perché l’importo appare più basso di quanto sperato.

La NASpI è un’indennità mensile che l’INPS versa su richiesta a chi perde involontariamente il lavoro. Si tratta della principale prestazione di welfare che esiste in Italia a favore di quanti perdono il lavoro in possesso di requisiti specifici. A godere della possibilità di fare richiesta sono i lavoratori dipendenti ( sono comprese le dimissioni per giusta causa).

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Naspi, attenzione a questo dettaglio – abruzzo.cityrumors.it

Poi gli apprendisti, i soci lavoratori di cooperative, il personale artistico con contratti subordinati, i dipendenti della pubblica amministrazione con contratti a tempo determinato, gli operai agricoli a tempo indeterminato. Non accedono alla prestazione i dipendenti della pubblica amministrazione con contratti a tempo indeterminato, i lavoratori che hanno maturato i requisiti per pensione, gli operai agricoli a tempo determinato.

NASpI, perché appare più bassa del dovuto

Tra i requisiti per l’indennità ci sono lo stato di disoccupazione, il possesso di almeno 13 settimane di contribuzione contro la disoccupazione negli ultimi 4 anni precedenti il periodo disoccupazione. La domanda si presenta solo in via telematica all’INPS, entro 68 giorni dall’evento di perdita del lavoro, pena la decadenza dalla possibilità di ottenere l’indennità.

La NASpI ha una durata che è pari alla metà delle settimane contributive relative agli ultimi 4 anni e comunque non superiore a 24 mesi. Spetta a partire dall’ottavo giorno dopo la data di cessazione del rapporto di lavoro, se presentata entro l’ottavo giorno. Spetta dal giorno successivo alla presentazione della domanda, se presentata dall’ottavo giorno dopo la fine del lavoro, ma entro i termini di legge.

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Naspi, somme erogate – abruzzo.cityrumors.it

Se la durata è abbastanza semplice da conoscere l’importo esatto un po’ meno. L’importo è pari al 75% della retribuzione media degli ultimi quattro anni. Da considerare poi che la somma erogata si riduce del 3% ogni mese a partire dal sesto mese di fruizione (la riduzione scatta dall’ottavo mese per i lavoratori disoccupati con più di 55 anni).

Nel caso di una retribuzione minore di un importo fissato dalla legge e rivalutato ogni anno (attualmente poco più di 1.350 euro), il calcolo applicato è quello indicato sopra. Se superiore cambia. Il 75%  non si applica alla retribuzione ricevuta negli ultimi 4 anni, ma all’importo di riferimento fissato per legge, sommato al 25% della differenza tra la retribuzione media che si riceve e l’importo di riferimento.

Comunque l’importo della NASpI non può superare una somma stabilita per legge, oggi circa 1.470 euro. Si applica comunque una formula: il totale delle retribuzioni degli ultimi 4 anni, diviso per il totale delle settimane di contribuzione moltiplicato per un coefficiente fisso che è 4,33. Questo riduce di molto la quota che arriva al mese e che non corrisponde mai al 75% netto rispetto la retribuzione.

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