Matrimonio, quando il rifiuto di rapporti nella coppia può essere causa di addebito per la separazione

Matrimonio e rapporti sessuali: il rifiuto può essere motivo di addebitabilità della separazione? Ce lo spiega la legge

Il matrimonio è il sogno di ogni ragazza, che lo desidera da bambina, con il vestito da principessa, le attenzioni, le amiche e la festa. L’uomo, invece, lo vede più come una costrizione, ma alla fine cede e lascia uscire il suo lato più dolce e smielato, inginocchiandosi e facendo la tanto attesa proposta.

respingere il proprio partner
Rifiutare il proprio partner a letto può essere causa di addebito della separazione? – abruzzo.cityrumors.it

Tuttavia, il matrimonio comporta dei doveri e degli sforzi per mantenerlo saldo. La giurisdizione relativa alla coppia di coniugi è strettamente legata a fattori sentimentali ed emotivi, come quando si parla delle relazioni intime. Ci siamo chiesti, infatti, se il rifiuto di consumare l’atto sessuale con il proprio partner possa essere una causa di addebitabilità della separazione. Cosa dice la legge?

Rifiutare il proprio partner a letto: causa di addebito o no?

Tra tutti i doveri che i coniugi devono rispettare e adempiere, sono compresi anche gli atti sessuali? Ci sono diverse risposte a questa domanda, soprattutto perché ci sono diverse situazioni. Nel codice civile non c’è scritto da nessuna parte che un coniuge non può rifiutare il proprio partner, tuttavia entrò in vigore in un diverso periodo storico, dove la mentalità e la società erano molto diverse.

rifiuto del coniuge a letto
Cosa dice il codice civile rispetto al rifiutare il coniuge a letto? – abruzzo.cityrumors.it

All’origine del codice civile, c’era un popolo che al matrimonio dava il significato dell’inizio della vita sessuale, poiché prima dello sposalizio non era concepita. Eppure, anche se non era inteso il non rifiutare il proprio marito o moglie, farlo era contro l’etica morale, poiché mancava il reciproco aiuto di bisogni fisici. Tuttavia, questo fenomeno, chiamato “anoressia sessuale”, segue delle certe condizioni per essere applicato come causa di addebito.

Se in una coppia sposata, il matrimonio non è mai stato consumato, e uno dei due chiede la separazione a causa dell’anoressia sessuale, questa non sarà presa in considerazione, perciò non sarà causa di addebito. Se, invece, l’assenza di sessualità è venuta a mancare in un certo periodo, dopo che l’atto è stato consumato, allora va analizzata e si verifica l’anoressia sessuale. È un tema molto delicato e complicato, che andremo a vedere più approfonditamente.

Se il rifiuto è occasionale e una tantum, non c’è bisogno di tirare in causa l’anoressia sessuale, la cosa, invece, cambia quando il rifiuto, porta la persona rifiutata a sentirsi inferiore, non voluta, frustrata, umiliata e a disagio, poiché non si sente apprezzata dal proprio partner. La negazione della vita intima, in alcuni casi, è anche negazione dell’altra persona, la quale può generare l’addebitabilità della separazione.

Ovviamente, un caso del genere non va in automatico, come neanche tutti gli altri. Bisogna dimostrare, portare delle prove che accertino e confermino il rifiuto da parte del partner, di avere rapporti sessuali. Tuttavia, è esclusa l’addebitabilità, nel caso il rifiuto provenga da una persona che, nel corso della sua vita, ha subito violenze oppure, se la relazione, ormai, era arrivata ad un’alta conflittualità o se c’è stato un tradimento da parte dell’altro.

 

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