È fondamentale prestare molta attenzione quando si compila la dichiarazione dei redditi così da evitare errori che possono bloccare il rimborso fiscale.
I contribuenti italiani, già da qualche mese, possono già procedere all’invio della dichiarazione dei redditi per comunicare all’Agenzia delle Entrate i redditi relativi all’anno di imposta 2024 e per procedere al versamento delle imposte dovute.
Considerato che la stagione dichiarativa si è ufficialmente aperta a fine aprile, già dallo scorso mese è iniziata l’erogazione che andrà avanti sino a dicembre. Bisogna sapere, però, che commettendo degli errori in fase di compilazione si rischia di non ricevere gli importi spettanti. Capiamo quali sono questi errori e a cosa bisogna prestare attenzione quando si decide di optare per la dichiarazione semplificata in autonomia.
È già possibile inviare la dichiarazione dei redditi al Fisco. In particolare, la stagione dichiarativa si è aperta a fine aprile e ci sarà tempo per completare la procedura sino al 30 settembre per chi invia il modello 730, mentre per il Modello Redditi Persone Fisiche il termine ultimo è fissato al 31 ottobre 2025.
Per inviare la dichiarazione è possibile affidarsi ad un intermediario abilitato, come un commercialista, un Caf o un patronato. In alternativa, i contribuenti possono procedere in totale autonomia optando per la modalità precompilata semplificata, un modello che viene predisposto dalla stessa Agenzia delle Entrate in base ai dati in proprio possesso. Il contribuente, dopo aver visionato il documento, potrà accettare le informazioni contenute o, se non corrette, decidere di correggerle o implementarle. La modalità precompilata semplificata, grazie alle sue grafiche intuitive, ha sicuramente molti vantaggi consentendo di inviare la dichiarazione dei redditi in poco tempo e senza dover compilare il documento in ogni sua sezione.
Nella fase di compilazione, però, come abbiamo anticipato nel paragrafo precedente, è necessario molta attenzione per evitare di commettere errori che possono portare a gravi conseguenze. In particolare, è bene soffermarsi sulle informazioni contenute nella dichiarazioni che potrebbero essere incomplete o non esatte. Non verificando questi dati si rischia non solo di perdere detrazioni spettanti, ma anche di non ricevere i rimborsi fiscali. Non solo, alcuni errori o omissioni possono far scattare un campanello d’allarme per l’Agenzia delle Entrate che potrebbe avviare dei controlli sull’interessato chiedendo anche il pagamento di imposte non dovute. Infine, sono previste anche pesanti sanzioni: nel dettaglio, per errori nella dichiarazione dei redditi possono scattare multe che variano da 250 euro al 240% dell’imposta non versata.
Considerato quanto appena detto, in molti si chiedono quali siano gli errori più comuni in fase di compilazione. Tra questi troviamo errori nei dati anagrafici dell’interessato o dei familiari a carico (nome, cognome, codice fiscale), ma anche redditi non dichiarati, molto spesso quelli occasionali o saltuari. Errori molto spesso vengono commessi riguardano le detrazioni o le deduzioni, magari indicate senza essere in possesso dei requisiti o con calcoli sbagliati.