Una recente sentenza del Tribunale di Bologna si è espressa sull’abuso dei permessi della Legge 104 ed il licenziamento: quando il provvedimento è illegittimo.
Sono quasi mezzo milione i cittadini, secondo recenti statistiche, che usufruiscono della cosiddetta Legge 104, il provvedimento approvato nel 1992 con l’obiettivo di garantire l’autonomia sociale e lavorativa delle persone con disabilità.
La Legge 104, difatti, prevede una serie di agevolazioni tra le quali anche i permessi da lavoro retribuiti per i lavoratori disabili o per i familiari che assistono un familiare disabile in situazione di gravità. Proprio in merito, è arrivata una sentenza del Tribunale di Bologna che ha fornito dei chiarimenti sull’abuso di tali permessi ed il licenziamento.
Da oltre 30 anni le persone con disabilità o i lavoratori che assistono familiari in situazioni di gravità possono usufruire dei permessi della Legge 104. In particolare, si tratta di tre giorni di permesso mensili retribuiti, frazionabili anche in ore, che consentono di assentarsi dal lavoro per specifiche esigenze senza perdere l’impiego.
In merito all’abuso di tali permessi e al conseguente licenziamento è intervenuta una sentenza del Tribunale di Bologna. Secondo i giudici, come riporta il sito Brocardi.it, l’abuso parziale di questi permessi non giustifica il provvedimento disciplinare. Il caso preso in esame riguardava un custode che usufruiva dei permessi retribuiti per assistere un familiare con disabilità. Il datore di lavoro, sospettando un abuso, ha assunto un investigatore privato che avrebbe accertato delle assenze ingiustificate. A quel punto, l’azienda ha stabilito il licenziamento del lavoratore, il quale ha impugnato la decisione.
Per i giudici, però, il provvedimento non è da considerarsi legittimo in quanto il lavoratore avrebbe utilizzato impropriamente i permessi solo in alcune occasioni e non sempre. Il comportamento del custode, dunque, non giustificava il licenziamento. Secondo la sentenza, il datore di lavoro deve valutare in maniera opportuna la situazione basandosi sul principio di proporzionalità.
In sintesi, l’azienda deve procedere con una valutazione complessiva di quanto accaduto non prendendo in considerazione singoli episodi per procedere con il licenziamento del lavoratore. In casi del genere, quindi, il datore di lavoro può attivare provvedimenti disciplinari meno gravi per sanzionare i singoli episodi di abuso dei permessi.
La sentenza del Tribunale di Bologna rappresenta un passo importante per i futuri casi di licenziamento in seguito ad abusi dei permessi della Legge 104 che dovranno essere esaminati con attenzione per capire se la decisione dell’azienda sia proporzionale al comportamento del dipendente.