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Economia e Finanza

Le banche chiudono le filiali e più di 3.000 comuni non possono accedere ai servizi bancari

Il fenomeno è i quelli che condizionano il quotidiano di milioni di persone in ogni parte d’Italia. Le banche chiudono e aumentano i disagi.

Andando a considerare il contesto città, grande e soprattutto piccola, fino a circa dieci anni fa, ci si può trovare di fronte a un qualcosa che, per l’appunto, al di la delle dimensioni, al di la del numero di abitanti, per intenderci, era capace di offrire il massimo dei servizi agli stessi cittadini. Presidi ospedalieri, banche, farmacie, edicole e insomma, chi più ne ha più ne metta. Oggi, il discorso in questo senso è completamente cambiato. Specifici centri non sono più in grado di offrire agli stessi cittadini la quantità di servizi assolutamente necessari ad affrontare il quotidiano.

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Tra gli elementi mancanti, sempre in riferimento ai servizi, negli ultimi anni, protagonisti in qualche modo di una vera e propria fuga dalle città, troviamo, per esempio le banche. Sempre più spesso, infatti, è facile sentire parlare di filiali che abbandonano di colpo uno specifico luogo, nel quale, magari, erano presenti da svariati decenni. Il motivo, è molto semplice, spiegato in tutte le salse da tutti gli istituti di credito. La filiale fisica, in un certo senso, quasi non ha più ragione di esistere, e questa è una verità, amara, ma di fatto figlia dei tempi.

Le banche chiudono le filiali e più di 3.000 comuni non possono accedere ai servizi bancari

Stando a quelli che sono i numeri, sui quali è possibile riflettere, non si può non citare l’Osservatorio First Cisl, che di fatto, chiarisce, qualora ce ne fosse ancora bisogno specifici punti. Al momento, i cittadini che non hanno possibilità di accedere ad alcun servizio bancario, presso il comune di residenza sono complessivamente 4 milioni e 373mila, 362mila in più rispetto all’anno scorso. Le situazioni più complicate, in questa fase, sono quelle di tre regioni in particolare, Marche, Abruzzo e Lombardia.

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Le previsioni, in merito, portano a uno specifico scenario. L’Italia, vedrà chiudere sempre più filiali bancarie nel corso dei prossimi anni. Il motivo è molto semplice e cosi come anticipato è del tutto figlio dei tempi. L’aumento delle operazioni gestibili via web, sempre per quel che riguarda il contesto bancario, la possibilità di comunicare in ogni modo e con la massima semplicità con i propri consulenti, sempre via web, rende, di fatto, in alcuni casi, inutile, la presenza fisica di un ufficio, una filiale, per l’appunto, su ogni specifico territorio.

Riccardo Colombani, segretario generale della First Cisl, in merito alla situazione specifica ha cosi dichiarato: “Nel 2024 la situazione peggiorerà ulteriormente, stanno privando dell’accesso ad un servizio essenziale milioni di persone. A pagare il prezzo più pesante sono i fragili, anziani in primo luogo, così come le persone con un basso livello di istruzione, che hanno scarse competenze digitali. Il basso livello di utilizzo dell’internet banking rispetto alla media Ue ci dice una cosa semplice: le chiusure dipendono dalla volontà di tagliare i costi, non dalla diffusione del digitale”.

La situazione regione per regione rappresenta oggi una reale problematica, considerato, anche, che non tutti i cittadini hanno dimestichezza con la gestione del proprio conto corrente via web. I cittadini, i clienti, sperano in un cambio di passo, cosi come avvenuto per esempio in altri paesi come gli Stati Uniti. La situazione, però, al momento, non appare affatto semplice da risolvere, anzi.

Paolo Marsico

Giornalista pubblicista dal 2012 con numerose collaborazioni alle spalle tra carta stampata e web. Appassionato di scrittura e tra le altre cose di cinema, calcio e teatro. Autore racconti brevi, poesie e testi per il teatro.