Tra le prime iniziative UE dopo le elezioni del Parlamento di giugno: ecco la nuova imposta europea che sta per arrivare, di cosa si tratta
Eclissate da quasi tre mesi le elezioni europee, tra le prime novità che la nuova composizione parlamentare dell’Ue sta portando avanti vi è una nuova imposta comune. Non è uno dei punti principali dei programmi elettorali presentati dalla maggior parte dei candidati dei vari Stati Membri, ma nonostante ciò sembrerebbe essere una delle prime reali iniziative. L’idea è di una patrimoniale a livello comunitario.
In Europa c’è necessità di fare cassa: dal denaro necessario per il Green Deal, passando per le spese necessarie a offrire sostegno economico e finanziario all’Ucraina, fino all’aumento dei costi militari collettivi in un clima di guerra sempre più caldo. Queste sono sicuramente alcune delle ragioni che hanno portato alla recentissima iniziativa, vediamo meglio, però, di cosa si tratta.
L’ idea dell’imposta nasce da una proposta lanciata da alcuni economisti, presa in considerazione dal gruppo di Socialisti del nuovo Parlamento europeo. L’idea di un’imposta patrimoniale europea sembrerebbe essere molto gradita ad alcuni Stati considerati tra i principali attori comunitari: dalla Spagna alla Francia passando per la Germania.
Il governo italiano invece, vista anche la matrice ideologica della sua composizione, si trova sicuramente in una situazione di antitesi rispetto a queste suggestioni comunitarie. La proposta è stata lanciata da lanciata da un gruppo di esperti capeggiato dall’economista Thomas Piketty e dal politico belga Paul Magnette mediante una petizione. Ma cos’è l’imposta patrimoniale? In cosa consiste e chi colpisce soprattutto?
In pratica è un’imposta che grava su determinati ceti della popolazione, cui è richiesto un sacrificio soprattutto in un delicato momento storico come questo. Vediamola, però, più nel dettaglio.
Questa particolare imposta potrebbe colpire chiunque possieda beni immobili come appartamenti, negozi, magazzini, capannoni o chi è in possesso di valori mobiliari. Ma su chi grava nello specifico? Nessun pericolo per chi è già in difficoltà, si tratta di un’imposta che grava sui ceti più abbienti. Nello specifico sui patrimoni dell’1% più ricco che possiede quasi la metà di tutta la ricchezza finanziaria Europea.
La petizione ha finora raccolto soltanto 200.000 firme, ma per raggiungere l’obiettivo prefissato è necessario arrivare a 1 milione. Sul sito dov’è presente la petizione si legge un esplicito invito rivolto alla Commissione Europea ad introdurre un’imposta comunitaria sulle grandi ricchezze. Si tratterebbe, secondo gli esperti, di una nuova risorsa per l’UE, capace di sostenerne le varie politiche di primaria importanza come quelle ambientali.