Stanno emergendo sempre più segnalazioni riguardanti un messaggio ricevuto dagli utenti su un blocco dei pagamenti INPS di marzo: di cosa si tratta e cosa sta succedendo realmente.
Grazie alla Manovra 2025 sono stati confermati bonus e agevolazioni fiscali che possono risultare utili a milioni di italiani che hanno necessità di entrate aggiuntive per fare fronte a tutti i pagamenti. A gestire la concessione e l’erogazione di queste misure assistenziali è come sempre l’INPS, ente governativo preposto proprio a questo compito.

Come sempre quando si cambia anno, vengono modificate direttive e importi, c’è una prima fase di assestamento, durante la quale è possibile che vi siano dei ritardi sia nell’accettazione delle domande che nell’erogazione della somma dovuta. Se dunque l’INPS con le pensioni di anzianità è puntuale come un orologio svizzero, può capitare che per nuovi bonus o agevolazioni possa impiegare del tempo per ingranare.
Nei primi due mesi dell’anno ci sono stati alcuni ritardi, legati per lo più alle rivalutazioni delle somme dovute, visto che ogni anno le cifre riguardanti pensioni e bonus sono soggette ad un adeguamento al costo della vita. In alcuni casi le somme sono state corrisposte senza l’adeguamento (cosa che è stata risolta o verrà risolta con l’inserimento del dovuto nelle successive mensilità) e in altre con qualche giorno di ritardo.
Pagamenti in ritardo da marzo a giugno: la comunicazione dell’INPS
Particolarmente colpiti dai ritardi sono stati i beneficiari dell’Assegno Unico, misura pensata per agevolare le famiglie con i costi relativi alla crescita, all’istruzione e alla cura di uno o più figli. Il motivo di questi ritardi è stato nei primi due mesi dell’anno legato alle modifiche fatte alla misura e alla verifica dell’aggiornamento dei dati necessari alla ricezione dell’assegno mensile: sebbene i beneficiari degli anni passati siano inseriti automaticamente nel sistema, ogni anno va aggiornato l’ISEE per stabilire a quale scaglione appartiene il nucleo familiare.

L’ente ha già comunicato che a partire da questo mese e fino a quello di giugno gli assegni mensili potrebbero giungere in ritardo rispetto al solito. La comunicazione serve a tranquillizzare i beneficiari sul fatto che non siano stati rimossi dal beneficio e ad evitare caos di richieste di chiarimento per il mancato arrivo dell’assegno entro la data stabilita.
Ma qual è il motivo di questo ritardo? A quanto pare la ragione di questa mancata puntualità è legata al cambio di sistema di pagamento: “Lo slittamento è legato ai tempi tecnici necessari per integrare i primi flussi nel nuovo sistema digitale per l’erogazione delle prestazioni non pensionistiche”.
L’adozione da parte di Banca d’Italia del sistema Re. Tes dovrebbe garantire sul medio-lungo termine un miglioramento della gestione del flusso dei pagamenti, ma sulle prime comportare ritardi per via delle operazioni di trasferimento dei dati utili ai pagamenti. Per i prossimi mesi, dunque, bisognerà avere maggiore pazienza e calcolare le spese in maniera che il ritardo non comporti problematiche nella gestione economica.
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Messaggio sul blocco dei pagamenti: attenzione, si tratta di una campagna di smishing
Ad aggiungere preoccupazione a tutti i beneficiari delle pensioni e delle misure di sostegno INPS, in queste ore è l’arrivo di sms riguardanti un presunto blocco dei pagamenti del mese di marzo. Nel messaggio in questione si legge: “INPS: per proseguire con l’erogazione di 280a, sul tuo conto controlla i dettagli”, testo seguito da un link a cui i destinatari degli sms sono invitati a cliccare.

Data la nota situazione sui ritardi dei pagamenti, alcuni utenti, specialmente quelli più anziani, potrebbero essersi preoccupati del blocco dell’erogazione e dunque aver cliccato sul link contenuto sul messaggio. Ovviamente non bisogna farlo, poiché si tratta di una truffa pensata proprio per sfruttare i ritardi sui pagamenti e indurre in errore potenziali vittime.
Quella che si sta verificando in queste ore non è altro che una campagna di smishing (abbreviazione di sms phishing) e una volta cliccato sul link si viene reindirizzati su un sito malevolo che serve per la raccolta dei dati delle vittime. Per non favorire i malintenzionati e permettere loro di avere accesso a conti correnti, spid e account personali non cliccate sul link e non fornite informazioni sensibili, per evitare ogni rischio cancellate anche l’sms.
Se siete preoccupati per l’erogazione della pensione andate sul sito dell’INPS, entrate nella “Area personale” nel quale potete vedere se siete ancora beneficiari del trattamento, quindi controllate la presenza del cedolino all’interno del quale si trova la data e lo stato del pagamento del mese. In questa ci sono anche le comunicazioni inerenti a ritardi e problematiche.
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Nel caso in cui voleste maggiori delucidazioni, contattate il centro assistenza dell’INPS (mai da link presenti in sms e mail, ma sempre dai canali ufficiali) e chiedete all’operatore. Qualora aveste cliccato sul link e fornito dati, l’unica cosa da fare per evitare il peggio è denunciare l’accaduto alla Polizia Postale, quindi informare anche la banca di possibili movimenti non autorizzati sul conto e chiedere il blocco delle operazioni e la modifica delle credenziali.