Rottamazione sì o rottamazione no? È questa la domanda a cui molti automobilisti italiani non sanno rispondere, nonostante possedere una macchina vecchia sia diventato sempre più complicato. Con i perenni divieti alla circolazione per le auto ad alto impatto ambientale (Euro 0, 1, 2, 3 e di recente anche Euro 4), molti automobilisti si chiedono se valga la pena tenersi ancora la vecchia auto – anche quando i chilometri percorsi sono tanti – o passare ad una vettura più performante e più rispettosa dell’ambiente. Una decisione apparentemente facile, ma su cui molti italiani tentennano.
Il motivo? I pochi incentivi alla rottamazione concessi nel 2018 dallo Stato nella sua legge di bilancio: la finanziaria offre solo la possibilità di usufruire del super ammortamento, una misura di deduzione che però interessa i soli titolari di partita IVA e chi vuole acquistare nuovi veicoli per la propria flotta aziendale. Al contrario di quanto avvenuto in passato, gli incentivi statali previsti per il 2018 per l’acquisto di auto nuove sono piuttosto ridotti; e vista la periodicità di questi incentivi, in molti attendono la prossima legge di bilancio prima di rottamare la propria auto.
Non tutto è perduto, però: dove non arriva lo Stato ci pensano enti locali e case automobilistiche. Tutti i maggiori produttori offrono per il 2018 sconti sull’acquisto di nuovi modelli a fronte della rottamazione del proprio usato: la riduzione sul prezzo finale dopo la permuta può superare i 6000 € nel caso dei modelli di fascia alta.
Per i contributi a livello locale, invece, il discorso è diverso e dipende da tanti fattori. Il primo è di carattere locale: non tutte le regioni elargiscono contributi e le misure adottate variano in base alle strategie locali. La Regione Lombardia, ad esempio, per l’acquisto di alcuni nuovi modelli Euro 5 o 6 elargisce un contributo di 90 € per la rottamazione di una Euro 0 e Euro 1 benzina/gasolio o di una Euro 2 o Euro 3 diesel; inoltre è prevista l’esenzione dal pagamento del bollo auto per 3 anni. Se la regione Lombardia punta al rinnovo del corpo macchine, la provincia autonoma di Bolzano offre incentivi per i residenti che acquistano un’auto elettrica o un’ibrida plug-in: l’attenzione in questo caso è tutta per le nuove tecnologie.
Si tratta però di casi limitati e lo Stato ha fatto poco per incentivare la dismissione di auto inquinanti. Un’agevolazione poco nota è contenuta nel cosiddetto decreto “Retrofit incentivi auto elettriche” con cui è possibile trasformare un vecchio veicolo a motore termico in un’auto elettrica. Si tratta però di una misura inefficace, visto che questo tipo di conversione viene fatto da pochissimi centri specializzati. Uno dei timori degli esperti del settore, infatti, è che l’assenza di misure economiche statali alla rottamazione causi due effetti indesiderati: da un lato la flessione del mercato delle auto, dall’altro la circolazione dei mezzi inquinanti causata proprio dalla carenza di incentivi per liberarsi dei mezzi più vecchi.