In pensione prima anche se mancano 5 anni di contributi: la soluzione per arrivare ai requisiti richiesti

Per molti sarà possibile farlo. Ecco la soluzione per andare in pensione prima, anche se mancano 5 anni di contributi. Ma devi affrettarti.

Sono moltissimi i lavoratori che in questi mesi stanno vivendo l’avvicinarsi della pensione con una sorta di inquietudine e preoccupazione.

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In pensione prima anche se mancano 5 anni di contributi: la soluzione per arrivare ai requisiti richiesti-Abruzzo.cityrumors.it

A causa della crescente instabilità economica e politica delle difficili decisioni intraprese in termini di previdenza sociale, c’è molta incertezza sul futuro. Tuttavia, farsi prendere dallo sconforto non serve a nulla, ed è per questo che vogliamo mostrare come andare in pensione in anticipo anche se mancano 5 anni di contributi.

La soluzione per andare in pensione in anticipo

Sono molti i lavoratori che stanno vivendo una fase incerta dal punto di vista della possibilità di uscire definitivamente dal mondo del lavoro. Si tratta di una fase piuttosto delicata che deve essere affrontata con la massima serietà e con il supporto di esperti della professione.

Tuttavia, è importante essere consapevoli del fatto che andare in pensione prima del tempo è possibile anche se si hanno 5 anni di contribuiti in meno rispetto a quelli richiesti dalle attuali normative. Vediamo come fare. Alcuni lavoratori si ritrovano con periodi scoperti da contribuzione per via di periodi di disoccupazione o di una vera e propria mancanza contributiva.

In pensione prima anche se mancano 5 anni di contributi
Ecco come recuperare fino a 5 anni di contributi – Abruzzo.cityrumors.it

Dunque è possibile ritrovarsi a ridosso dell’età pensionabile ma con una carenza contributiva che potrebbe incidere parecchio sulla possibilità di andare in pensione.

Ci sono casi di lavoratori che non hanno i requisiti sufficienti per accedere alla pensione di vecchiaia a 67 anni, mentre altri non possiedono gli anni di contributi per poter avere la pensione anticipata. Tuttavia, grazie alla cosiddetta “Pace Contributiva” concessa nel triennio 2019-2021 sarà possibile riscattare per un massimo di 5 anni di contributi, in modo da ricoprire gli eventuali anni di vuoti contributivi utili al calcolo pensionistico.

Ora il governo pare essere intenzionato a reintrodurre questa possibilità. I lavoratori che nel 2024 si ritroveranno con un periodo di vuoto contributivo avranno anche loro la possibilità di riscattare fino ad un massimo di 5 anni di contributi. L’onere sarà calcolato sulla retribuzione che è stata percepita nell’arco delle ultime 52 settimane di lavoro, oltre all’aliquota contributiva vigente.

Potranno usufruire di questa possibilità quei lavoratori che non hanno contributi versati prima del 1996. Questi potranno quindi riscattare alcuni dei loro periodi di vuoto se si trovano tra l’anno del primo versamento contributivo e l’ultimo. Nello specifico, ne avranno la possibilità quei lavoratori che, ad esempio, hanno iniziato a lavorare nel marzo del 1996 e hanno finito ad ottobre del 2023.

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