Qual è la possibilità novità introdotta dal Governo riguardo gli affitti brevi, si prospettano dei cambiamenti per i proprietari.
In questi giorni, trapelano delle indiscrezioni sulle novità introdotte in sede di Legge di Bilancio 2024 che presto sarà posta in discussione al Parlamento. Il Governo si trova nella necessità di far fronte alla situazione economica del Paese tutt’altro che rosea, cercando di far quadrare i conti tenendo presenti la scarsità di risorse disponibili, gli impegni comunitari e le modifiche introdotte in campo fiscale.
Si delinea infatti una riforma delle aliquote Irpef con relativo scostamento delle cifre dalle previsioni, quindi è necessario per i tecnici governativi trovare entrate e risorse aggiuntive. In questo senso viene interpretata la decisione di incrementare la cedolare secca sugli affitti brevi, scelta che sta scatenando accese polemiche.
Affitti brevi, la nuova tassazione in arrivo
Intorno alla questione degli affitti brevi, legati soprattutto alla ricezione turistica, si sta svolgendo in queste settimane un vivace dibattito . Operatori professionali del settore alberghiero e comitati dei residenti dei centri storici spingono per una riforma del settore che ponga un freno al proliferare di strutture di ricezione non professionali.
Vengono considerati affitti brevi, secondo la norma, le locazioni per periodi tra 1 e 30 giorni e godono di un trattamento fiscale agevolato con cedolare secca al 21%. L’attività ricettiva di affitti brevi non viene considerata attualmente imprenditoriale e il proprietario può godere dei vantaggi fiscali fino a 4 strutture. Proprio sul tema della cedolare secca sono emerse delle novità nella Legge di Bilancio.
La tassazione sarà aumentata fino al 26%, restando comunque regime opzionale e lasciando la facoltà di scegliere la tassazione ordinaria Irpef. Queste le intenzioni del Governo, ma non mancano i malumori nella stessa maggioranza e non è detto che non ci siano emendamenti proprio in merito alla questione fiscale degli affitti brevi.
L’aumento della cedolare secca si lega alle polemiche contro una presunta concorrenza sleale denunciata da Federalberghi con trattamenti fiscali vantaggiosi e scarsa applicazione di norme sulla sicurezza. Secondo i rappresentati degli albergatori dietro molte strutture ricettive di locazione breve si celano vere e proprie attività imprenditoriali, alle quali bisogna applicare lo stesso trattamento e normativa delle altre aziende.
La polemica sugli affitti brevi è dunque molto accesa ed è connessa alla riforma del sistema proposta dal Ministro del Turismo Santanché. Le proposte vanno dalla durata minima delle locazioni di 2 notti, al codice identificativo univoco per ogni abitazione destinato ad affitto breve, al limite di 2 strutture per le agevolazioni fiscali previste per le locazioni brevi, al rispetto delle norme di sicurezza e antincendio.