Nei festeggiamenti nuziali, dietro ai doni di denaro si nasconde un rischio: attirare l’attenzione del Fisco. Evita brutte sorprese con qualche precauzione.
Quando si tratta di regali di nozze, l’atmosfera è spesso permeata di gioia e generosità. Tuttavia, dietro alle buste colorate e ai sorrisi degli sposi, si cela un aspetto importante da considerare: il rischio di scatenare l’attenzione dell’implacabile Fisco. Anche un modesto dono in contanti potrebbe diventare motivo di accertamento da parte delle autorità fiscali.
Ma non temete, con un po’ di saggezza e qualche consiglio, è possibile evitare questa spiacevole sorpresa. Fino a che punto è accettabile non segnalare al Fisco un regalo “in busta”? Questa è una domanda che molti si pongono, ma la risposta non è così semplice. Il problema nasce dall’ombra dell’evasione fiscale e del riciclaggio di denaro che si cela dietro alle somme di contante regalate senza dichiarazione.
Tuttavia, c’è una luce nel tunnel. Prendiamo ad esempio il classico regalo di nozze, dove una somma di denaro viene gentilmente offerta in una busta chiusa. Questo gesto, se di modico valore, non necessita di alcun atto pubblico per essere considerato una donazione legittima.
Ma attenzione, perché se il valore supera una certa soglia, la situazione si complica. Le donazioni di importo considerevole, fatte senza un atto ufficiale, rischiano di essere invalidate e contestate da chiunque, anche dal donante stesso, in qualsiasi momento.
E qui entra in gioco la Corte di Cassazione, che ha definito i criteri per stabilire se una donazione è di modico valore o meno. Non c’è una cifra fissa, dipende da vari fattori, inclusa la situazione economica del donante. In altre parole, più si è benestanti, più è accettabile donare somme consistenti senza formalità particolari.
Ma veniamo al dunque: quanto possiamo regalare senza destare sospetti? La legge stabilisce dei limiti, e nel 2024 il tetto per i pagamenti in contanti è di cinquemila euro. Questo non vale solo per i regali tra privati, ma anche per i prestiti o le elargizioni tra parenti.
Oltre questa soglia, è meglio procedere con prudenza. I regali più generosi dovrebbero essere tracciabili tramite bonifico o assegno, per evitare spiacevoli sorprese con le autorità fiscali. Infatti, la Corte di Cassazione ha chiarito che le donazioni informali possono essere oggetto di scrutinio da parte dell’Agenzia delle Entrate, e quindi è meglio essere preparati con la documentazione adeguata.