Lanciano. “Siamo stati pesantemente attaccati, per anni, anche sugli organi di stampa, ora finalmente la vicenda è chiusa, a nostro favore”. Così Angelo Allegrino, presidente di Ascom Abruzzo, associazione che, a livello regionale, si occupa di commercio, cultura e turismo, e che, dopo una lunga battaglia, anche legale, ha avuto la meglio su Confcommercio Chieti e Confcommercio nazionale riguardo all’uso del nome.
Secondo Confcommercio l’acronimo Ascom riconduce palesemente e direttamente a Confcommercio e per ciò, da parte sua, erano scattate diverse diffide all’utilizzo, “perché generava fraintendimento”, in quanto Ascom – secondo Confcommercio – era “storicamente utilizzato per indicare le associazioni territoriali aderenti a Confcommercio”. “Ma noi – ha sempre ribattuto Allegrino – siamo nati con spirito, motivazioni e metodi operativi diversi da Confcommercio. Inoltre il marchio Ascom è stato registrato e depositato il 10 dicembre 2013 nell’Ufficio nazionale brevetti e marchi, coordinato dal ministero dello Sviluppo economico, e pubblicato il 14 marzo 2014. Basta andare in qualsiasi Camera di commercio d’Italia per accertarsene”. Confcommercio Chieti e Confcommercio imprese per l’Italia, nonostante tutto, si sono opposte in sede giudiziale alla pubblicazione del marchio. Così la faccenda è approdata alla Direzione generale per la lotta alla contraffazione – Ufficio brevetti e marchi del Mise che ha rigettato l’opposizione di Confcommercio e stabilito che il termine oggetto del contendere può continuare ad essere utilizzato da Ascom Abruzzo.
“Sulla base degli atti in possesso dell’Ufficio – si legge nel dispositivo del Mise – può in sostanza ritenersi che nel settore dell’associazionismo di categoria si registra una sostanziale convivenza tra aderenti e non, che utilizzano l’acronimo Ascom associato a connotazioni territoriali ovvero di categoria. Alla luce di quanto sopra si ritiene che non sia stata fornita la prova della titolarità da parte delle società ricorrenti del segno notorio “Ascom”. L’opposizione dunque deve ritenersi respinta”. “Finisce – commenta Allegrino – una querelle, cominciata senza ragione, che davvero ci ha logorato. Ma siamo riusciti e far valere le nostre ragioni e i nostri diritti, grazie anche al lavoro e alla professionalità dell’avvocato Ivan Notaristefano, che è riuscito a smontare le tesi di un drappello di legali messi in campo da Confcommercio nazionale. Inoltre – conclude Allegrino – nel periodo che va dalla registrazione del marchio alla sentenza definitiva, Confcommercio nazionale e Confcommercio chieti hanno gettato fango a volontà su Ascom e Abruzzo e su di me. Per questo ci riserviamo, a breve, di avviare azioni risarcitorie”.