All’apparenza sembrano le classiche monete da un euro, oggetti a cui si dà poco valore, ma fate attenzione perché basta un dettaglio per renderle molto più preziose delle altre: una in particolare vale una fortuna.
Sin da quando esiste il denaro come strumento per l’acquisto di beni e servizi, le persone lo hanno utilizzato seguendo quello che il loro valore nominale. Monete e banconote vengono stampate e coniate per avere un peso specifico e consentire alla popolazione di “barattarlo” in cambia del bene o del servizio di cui hanno bisogno.

Lo scopo della moneta è proprio quello di dare un valore nominale ad un acquisto o una prestazione il cui valore non è quantificabile in maniera precisa, ma va calcolato in base alla tipologia, all’andamento di mercato e alla domanda di mercato. Tuttavia con il passare del tempo monete e banconote hanno assunto anche un valore secondario in base alla loro rarità.
Questo valore è stato dato dal mercato del collezionismo, basato su regole proprie, soggette anche in questo caso alla domanda. Più un oggetto è ricercato più acquisisce valore, un valore che può aumentare in base al prezzo di vendita di un singolo esemplare, ma che può anche diventare zero nel momento in cui l’interesse nei confronti di quel particolare oggetto viene a mancare.
Ancor più di quello principale, il mercato del collezionismo è aleatorio, legata dunque al momento storico in cui ci si trova e alle mode del momento. Tra gli oggetti da collezionismo più “stabili” ci sono quelli di natura numismatica, almeno finché il denaro comune avrà corso legale. Difficile dire cosa accadrà nel momento in cui si passerà esclusivamente alla moneta digitale, visto che l’interesse verso le monete rare potrebbe scemare di colpo ma anche aumentare a dismisura.
Come riconoscere una moneta rara: data, errori di conio e tiratura limitata
Ad un primo sguardo le monete hanno tutte lo stesso aspetto, soprattutto da quando è stata adottata la moneta unica in Europa. Spesso non ci si sofferma nemmeno a guardare il retro di queste monete ed è il primo errore che si commette, visto che la faccia secondaria della moneta è l’unica che può indicarne la provenienza.

Nei casi comuni, il retro indica solo la provenienza della moneta e non conferisce ulteriore valore. Ci sono però alcuni dettagli che fanno la differenza, ad esempio date che permettono di scoprire che quella moneta è stata coniata in commemorazione o per la celebrazione di un evento importante e che dunque potrebbero essercene in giro solamente pochi esemplari.
Proprio il collegamento ad un evento storico è uno dei dettagli che fanno assumere valore alla moneta e spesso questo collegamento è associato ad una tiratura (una produzione) limitata di quel tipo di moneta. L’esempio più recente sono le 2 euro coniate per il Giubileo che si terrà a Roma nel 2025, di cui verranno immesse sul mercato solamente 3.000.000 di esemplari.
L’altro dettaglio che rende rare le monete sono gli errori di conio, ad esempio una data sbagliata, la presenza delle stelle indicanti i Paesi membri dell’Unione Europea che sovrastano o toccano le scritte, una mappa dell’Europa venuta storta o con qualche pezzo mancante. In questi casi si è in presenza di monete rarissime, il cui valore potrebbe raggiungere anche i 9 zeri.
Fate attenzione però a cosa acquistate, poiché l’attenzione per queste monete ha attivato anche i truffatori, i quali immettono monete false che hanno le caratteristiche ricercate dai collezionisti per trarre profitto in modo illegale. Dunque prima di fare un acquisto fate valutare la moneta ad un esperto di numismatica.
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La moneta da un euro più rara al mondo
La moneta da 1 euro più rara e di conseguenza di maggior valore al mondo è quella che è stata coniata nel 2007 nel Principato di Monaco. In quell’anno è stato deciso di emettere delle monete speciali in commemorazione della scomparsa della Principessa Grace Kelly. L’occasione speciale era il 25 anniversario della scomparsa, per il quale sono state prodotte 2000 monete raffiguranti l’ex attrice di Hollywood.

Lo stesso anno è stato deciso di imprimere nelle monete da 1 e 2 euro del Principato l’effigie del Principe Alberto II, attualmente principe reggente. Si tratta di monete prodotte a partire da quell’anno e tutt’ora coniate, ma la prima coniatura delle monete da 1 euro, comprendente 2.500 esemplari, presentava un errore successivamente rettificato.
Chiunque dunque fosse entrato in possesso di uno di quegli esemplari, oggi avrebbe in mano una piccola fortuna. Ci sono collezionisti infatti che sono disposti a pagare diverse migliaia di euro per assicurarsi una di quelle monete, la cui rarità non ha eguali tra gli altri esemplari da 1 euro.