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Economia e Finanza

Fisco, in arrivo i “super controlli”: chi sono i contribuenti a rischio

La Legge di Bilancio 2023 segna una delle svolte più significative degli ultimi periodi in materia di controlli per il contrasto dell’evasione fiscale con l’istituzione di una “super banca dati” contro i crimini fiscali.

Evadere il fisco sta diventando un’impresa sempre più ardua. La nuova Legge di Bilancio infatti da maggiori poteri ai supervisori e da Gennaio 2024 scatta anche una stretta dell’Unione Europea sui pagamenti digitali. Ma chi saranno i contribuenti coinvolti?

Arriva la nuova Stretta sui pagamenti digitali e i controlli sono inaspriti – abruzzocityrumors.it

Il nuovo provvedimento del Governo incrementa le risorse dedicate alla vigilanza sui crimini finanziari con un accento sulle verifiche anti-riciclaggio di denaro a carico dei professionisti. La stretta prevede difatti un doppio invio di documenti e atti e una incremento della collaborazione tra i responsabili di queste attività.

Resta naturalmente in vigore l’obbligo di segnalare operazioni sospette all’ente responsabile in materia di anti-riciclaggio istituito presso la Banca d’Italia. Ossia all’Unità di informazione finanziaria. Ma a questa si va ad aggiungere una Banca dati informatica centralizzata che i vari Ordini Professionali possono ora decidere di attivare, come previsto dalla Manovra, che cita una maggiore forza nella prevenzione delle eventuali attività illecite di riciclaggio di denaro.

Gli ordini professionali hanno oggi una nuova arma grazie al Fisco

Nella Banca dati informatica centralizzata prevista dal provvedimento sarò possibile implementare un algoritmo che emetta avvisi automatici ogni volta che “emergano operatività anomale basate sui parametri quantitativi e qualitativi”.

La Legge di Bilancio 2023 prevede controlli più stringenti sul riciclaggio di denaro – abruzzocityrumors.it

L’eventuale avviso di difformità che emergerà da tali strumenti potrà essere associato ad attività legate sia a persone fisiche che giuridiche. I dati evidenziati saranno ad esempio la tipologia di cliente, la capacità economica, la situazione patrimoniale e finanziaria, l’attività svolta, la residenza, la sede in Paesi terzi, le caratteristiche, l’importo, la frequenza, la natura delle prestazioni professionali e così via.

Gli algoritmi che svolgeranno questo tipo di controlli dovranno ricevere una verifica periodica non meno di una volta ogni due anni, in modo da garantirne il corretto funzionamento e la minimizzazione di eventuali discrepanze nei dati, errori di valutazione o discriminazioni.

L’accesso a tali database è a disposizione dei funzionari del ministero dell’Economia e delle Finanze, all’Unità di informazione finanziaria per l’Italia, al Nucleo speciale di polizia valutaria della guardia di finanza, alla Dia (Direzione investigativa antimafia) e alla Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo. I professionisti singoli come come commercialisti, avvocati, etc, non potranno accedere a tale database.

Dall’Unione Europea arriva la stretta sui pagamenti digitali

Ai provvedimenti per il contrasto dei crimini fiscali previsti dalla Legge di Bilancio 2023 italiana e messi in atto a suo tempo dal Governo Draghi, va ad aggiungersi una Stretta sui pagamenti digitali sancita di recente dall’Unione Europea e che entrerà in atto a partire da Gennaio 2024.

Il provvedimento prevede un più stringente controllo su tutti i tipi di pagamento digitale al fine di contrastare più efficacemente l’evasione fiscale e la truffa sull’IVA. Come sappiamo, i pagamenti elettronici sono ormai già sotto la lente attenta del Fisco, ma a partire dall’inizio del 2024, grazie alla nuova stretta dell’UE, gli organismi di controllo avranno un accesso più semplice e completo ai dati e maggiore potere nell’effettuare controlli incrociati anche a livello comunitario.

Per quanto riguarda le truffe sull’IVA da parte delle aziende che operano in UE e hanno rapporti con entità nello stesso spazio, subiranno una Stretta importante. Nello specifico, i dati dei pagamenti elettronici messi a disposizione dei Psp (Prestatori di servizi di pagamento) saranno, a quanto stabilito dal provvedimento, trasmessi, scambiati e conservati a livello europeo dal Cesop (Central Electronic System of Payment information). Il fine di questa misura è quello di rendere più agevole la lotta all’evasione fiscale e il contrasto alle frodi realizzate nella compravendita transfrontaliera di beni e servizi fra venditori e acquirenti degli Stati membri.