È molto importante controllare e fare a non superare il nuovo limite della pensione che non si può pignorare: ecco quali sono le novità.
Il nostro ordinamento giuridico prevede il pignoramento della pensione. Stiamo parlando di uno degli strumenti di tutela messi a disposizione dei creditori in caso di inadempimento da parte del debitore. Parliamo di un istituto giuridico molto importante ed è regolato da limiti stringenti e normative ben precise che hanno l’obiettivo di salvaguardare il sostentamento economico del pensionato.
È necessario specificare che la nostra legislazione nazionale qualifica la pensione come un credito che può essere aggredito solo parzialmente e non a livello totale. Questa scelta è dovuta al fatto che sono state introdotte le fondamentali garanzie a tutela della dignità economica del debitore. A ciò bisogna aggiungere che non tutte le pensioni sono soggette a pignoramento, oltre al fatto che ci sono dei limiti che possono essere pignorati.
L’ordinamento giuridico italiano prevede la possibilità di pignorare solo le pensioni previdenziali, mentre sono esenti le pensioni assistenziali. Queste ultime sono i trattamenti di invalidità civile, assegno sociale e indennità di accompagnamento; mentre è pignorabile anche la pensione di reversibilità.
Il comma 7 dell’art. 545 del c.p.c. ha stabilito che non possono essere pignorate interamente le somme percepite come pensione, con un minimo fissato a 1.000 euro che deve essere impignorabile. Si tratta di una soglia che rappresenta una salvaguardia economica essenziale per il soggetto, in quanto è una cifra indispensabile per il suo mantenimento quotidiano mensile.
Detto ciò, possiamo sottolineare che le pensioni fino a 1.000 euro al mese sono escluse dal pignoramento, mentre quelle più alte possono essere pignorate solamente per l’importo che eccede questo limite. Ad esempio, con una pensione di 1.800 euro, sono soggetti a pignoramento solo un quinto di 800 euro, quindi 160 euro. Ciò implica che non si può sottrarre l’intero importo che supera il limite.
I limiti progressivi che sono stati stabiliti per bilanciare l’impatto economico del pignoramento sono: fino a 2.500 euro il 10% della somma eccedente i mille euro; tra 2.500 e 5.000 euro si pignora il 14,28%; oltre 5mila euro si pignora il 20%. È un sistema che tiene conto della capacità contributiva del pensionato. Tale importo è stato adeguato nel 2022 ed è stato scelto dietro l’incremento del costo della vita ed è volto a garantire un livello minimo economico dignitoso.