Il dipendente può inviare all’Ispettorato del Lavoro una denuncia anonima contro il proprio datore di lavoro. Vediamo in quali circostanze e come procedere.
La Legge permette l’inoltro di una denuncia anonima ma solo rispettando una serie di indicazioni.
Il luogo di lavoro non sempre è un ambiente sereno e collaborativo. Ci possono essere disagi tra colleghi, incompatibilità di carattere e scintille tra dipendenti e datore. I lavoratori firmano un contratto e sono soggetti alle regole del datore di lavoro ma ciò non significa che devono accettare qualsiasi comportamento messo in atto dal titolare dell’impresa o dal capo. E non parliamo solamente del caso limite che sfocia nel mobbing noto anche come terrore psicologico o comportamento vessatorio. I lavoratori possono mettere in dubbio altri tipi di condotte o decisioni e parlarne con l’Ispettorato del Lavoro.
Questo presidio, infatti, si occupa di vigilare sul lavoro, la retribuzione, la contribuzione, l’assicurazione obbligatoria, la legislazione sociale e la sicurezza sul posto di lavoro. Nel momento in cui il dipendente riscontra una problematica grave o un’irregolarità può rivolgersi all’Agenzia governativa e denunciare il datore di lavoro.
Quando può scattare la denuncia anonima al datore di lavoro
Ogni lavoratore ha la possibilità di segnalare un’irregolarità all’Ispettorato del Lavoro. Spesso, però, desiste dal suo intento perché ha paura di ripercussioni qualora trapelasse il suo nome. Ebbene il dipendente deve sapere che può far scattare una denuncia anonima che tutelerebbe la sua privacy.
Prima di procedere occorre sapere gli ambiti di cui si occupa l’Agenzia governativa.
- Mette in regola un rapporto di lavoro in nero o svolto con modalità diverse da quelle scritte nel contratto,
- permette l’incasso di prestazioni economiche non riconosciute dall’azienda (TFR, straordinari, stipendio),
- risolve irregolarità durante lo svolgimento del lavoro (pause, videosorveglianza, mobbing, ferie non retribuire, orario di lavoro…),
- sollecita l’applicazione dei contratti e degli accordi collettivi.
In caso di irregolarità, il lavoratore può compilare il modulo di intervento ispettivo che si trova sul sito dell’Ispettorato del Lavoro e spedirlo tramite raccomandata A/R oppure via PEC all’apposito Ufficio di competenza territoriale.
L’alternativa è la denuncia anonima. Questa è possibile ma attenzione, non ha lo stesso valore di quella non anonima. L’Agenzia potrebbe decidere di non intervenire perché non obbligata dalla Legge. Consigliamo, dunque, di inserire nella denuncia anonima molti dettagli e di spiegare accuratamente l’irregolarità per spingere l’Ispettorato a muoversi in tutela del dipendente.
Per procedere in modo anonimo si può ricorrere alla Posta ordinaria o prioritaria con una lettera affrancata senza indicare le proprie generalità.