Cosa posso fare se ho ricevuto una bolletta troppo alta? La legge risponde

Pagare le bollette non piace a nessuno e se queste si rivelano essere anche eccessivamente esose è ancora peggio: cosa fare in questi casi?

Almeno una volta nella vita ci sarà capitato di ritrovarci davanti a una bolletta e di pensare che il costo fosse davvero eccessivo rispetto ai consumi. La speranza, in questi casi, è che ci siano stati degli errori da parte dalla società erogatrice del servizio e dunque di poter recuperare almeno una parte dei soldi.

Bolletta troppo alta cosa fare
Cosa posso fare se ho ricevuto una bolletta troppo alta? La legge risponde – Abruzzocityrumors.it

In caso di bollette troppo alte, dunque, è bene verificare preliminarmente degli elementi, così da capire se procedere o meno con un ricorso. Innanzitutto dobbiamo verificare che il costo elevato non dipenda da qualche variazione nel contratto dell’utenza: ad esempio quando una promozione scade e i costi tornano alle cifre originarie.

I secondo luogo dobbiamo verificare il periodo a cui la bolletta fa riferimento. Magari non abbiamo pagato l’elettricità per 6 mesi, senza neanche rendercene conto, poi arriva una bolletta che riporta l’intera cifra da pagare. Ma essendo una cifra dovuta l’unica cosa da fare è richiedere una rateizzazione e sborsare il costo dovuto.

Cosa fare se la bolletta è troppo alta: procedi per step

Se una volta verificati questi dettagli la bolletta risulta ancora troppo alta, allora dobbiamo andare a comparare i consumi riportati dal contatore con quelli espressi in bolletta. A tal proposito, però, è bene specificare che molti dei moderni contatori “intelligenti” sono in grado di fornire i dati sui consumi direttamente alla società, senza il bisogno né di un tecnico che venga a leggere i consumi, né dell’autolettura degli stessi.

Bolletta troppo alta come procedere con ricorsi
Quando una bolletta è troppo alta possiamo contattare il fornitore, inoltrare un reclamo, ricorrere alla conciliazione o intraprendere vie legali – Abruzzo.cityrumors.it

Ma poniamo il caso che rimangano effettivamente delle incongruenze: cosa possiamo fare? Per prima cosa dovremmo contattare la società, in modo che essa possa fare delle verifiche ed eventualmente inviare una bolletta corretta e un rimborso. In secondo luogo possiamo inviare un reclamo scritto tramite PEC o raccomandata. In questa sede dovremo spiegare nel dettaglio il nostro problema, fornendo la prova che i consumi effettivi siano inferiori rispetto a quelli addebitati dal fornitore.

Vi è poi la possibilità di contattare direttamente l’Arera, ad esempio nei casi in cui i fornitori non rispondano entro 40 giorni dalla comunicazione o forniscano una risposta insoddisfacente. Lo step successivo è la conciliazione, che in casi simili è obbligatoria e punta a risolvere il problema senza ricorrere a vie legali. La conciliazione può avvenire fornendosi del supporto di associazioni dei consumatori.

L’ultima spiaggia è intentare una causa legale, che necessiterà di prove e del supporto di avvocati. Questi casi particolari si verificano ad esempio quando un cliente voglia contestare il costo di consumi che non sono effettivamente imputabili a quest’ultimo. Ad esempio in caso di malfunzionamento delle linee oppure nel caso in cui terze parti facciano uso illecito delle utenze ai danni di un singolo soggetto.

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