Nei mesi scorsi si è parlato di pensioni in tutte le salse, ma c’è un aspetto poco noto anche ai più esperti in materia: il diritto alla “cristallizzazione”. Ecco di cosa si tratta.
Il dossier pensioni è stato in questi ultimi anni, e resta tuttora, tra i temi più “caldi” e attenzionati nell’agenda politico-economica nazionale. Nell’anno che si è appena chiuso, in particolare, è stata introdotta Quota 103 per il congedo dal lavoro a 62 anni di età con 41 di contributi e confermata (ma con alcune modifiche) Opzione Donna, che consente ad alcune categorie di lavoratrici di lasciare il lavoro a 58, 59 o 60 anni con 35 anni di contribuzione. In entrambi i casi è prevista – ma in molti non lo sanno – anche la “cristallizzazione” del diritto alla pensione. Cosa significa? Scopriamolo insieme.
La normativa sulle pensioni, come sappiamo, è in continua evoluzione. Di anno in anno il governo apporta modifiche e correttivi per cercare di conciliare le esigenze dei lavoratori che intendono mettersi a riposo e le disponibilità finanziarie pubbliche. Va da sé che questi cambiamenti possono mettere in difficoltà coloro che, magari, contavano di poter lasciare il lavoro a determinate condizioni e, di punto in bianco, si ritrovano nell’impossibilità di farlo. Proprio qui entra in gioco la “cristallizzazione” del diritto alla pensione.
La cristallizzazione della pensione dalla A alla Z
Nel caso di Opzione Donna, la decorrenza del trattamento arriva dodici mesi dopo la maturazione dei requisiti per le dipendenti e diciotto mesi dopo per le autonome. Grazie alla cristallizzazione, però, l’adesione a tale opzione è possibile anche dopo la prima decorrenza utile.
In altre parole, la possibilità di lasciare il lavoro viene “cristallizzata” (o congelata) per poter essere utilizzata in un secondo momento. Quindi, se pure la normativa in vigore al momento del raggiungimento dei requisiti venisse modifica (com’è di fatto accaduto), o se l’opzione fosse addirittura cancellata, la lavoratrice potrebbe comunque accedere a Opzione Donna.
Lo stesso principio vale per Quota 100 e Quota 102, misure ormai cancellate ma fruibili da chi ha maturato a suo tempo i requisiti di accesso, e per Quota 103. E tale meccanismo si applica anche per l’integrazione al minimo della pensione: anche al venire meno del requisito reddituale che ha dato diritto all’integrazione al minimo, il beneficio non viene meno poiché l’importo della pensione si definisce cristallizzato.
Se hai qualsiasi dubbio in merito chiedi sempre al caf che ti segue oppure al tuo commercialista per non perdere nessuna opportunità.
