Ci potrebbero essere dei cambiamenti in busta paga il 1° maggio. I dipendenti più furbi potrebbero ricevere il doppio dello stipendio: ecco perché.
Lo sanno tutti che il 1° maggio, che quest’anno cade di giovedì, è una festività nazionale istituita dopo la strage di Portella della Ginestra del 1947. Proprio come ogni giorno segnato in “rosso” sul calendario, anche questo è retribuito per tutti i dipendenti in base ai contratti di lavoro. In sostanza, ogni lavoratore riceve il corrispettivo in busta paga anche se quel giorno non svolge le consuete mansioni professionali per cui è sotto contratto.
La legge italiana garantisce a tutti i dipendenti il diritto di non svolgere la propria attività durante la Festa dei Lavoratori, così come anche il 25 aprile, mantenendo però il diritto alla retribuzione. In pratica, ogni azienda deve sostenere le spese e inserire in busta paga una voce che sottolinea della festività goduta dal lavoratore o dalla lavoratrice. C’è da dire, però, che questa festività può avere un impatto diverso sulle buste paga dei dipendenti, in base alle loro scelte o quelle aziendali se lavorano o meno. Andiamo a conoscere i dettaglio.
Come già è stato detto, chi non lavora il 1° maggio, quindi gode del diritto di riposo e della festività, alla fine del mese prende lo stesso stipendio anche se non ha svolto le mansioni per un giorno. Questo perché si tratta di una festività retribuita. Tuttavia, è bene evidenziare che ci sono delle differenze evidenti tra i dipendenti con paga fissa mensili e quelli che vengono pagati ad ore.
Per quanto riguarda i lavoratori con paga fissa mensile, si parla di festività figurativa. In sostanza, i dipendenti non ricevono compensi aggiuntivi legati alle festività, al di là di alcune eccezioni. Nel cedolino troveranno la voce di “festività goduta” ma in sostanza è solo una voce figurativa, perché ricevono uno stipendio che va al di là delle ore lavorate durante il mese.
Diverso il discorso che viene fatto per i lavoratori pagati a ore, perché in questo caso si parla di festività retribuita. I dipendenti, in pratica, hanno diritto a ricevere uno stipendio per la festività, che viene calcolato moltiplicando il compenso orario per le ore lavorate effettivamente e quelle di assenza retribuite, proprio come succede con i permessi e le ferie. Nel cedolino ci sarà la voce di “festività goduta”.
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Ci sono cambiamenti soprattutto per chi, invece, decide di lavorare il 1° maggio e quindi non usufruisce del giorno di riposo. Non tutti sanno che questi dipendenti spetta lo stipendio normale più una maggiorazione. È bene però indicare che la maggiorazione per chi presta servizio durante una festività cambia in base al tipo di contratto applicato.
In questo caso, dunque, per la busta paga si avranno due scenari possibili:
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Per concludere, chi lavora il 1° maggio avrà uno stipendio più alto perché il giorno festivo viene pagato in una misura superiore rispetto agli altri giorni non “rossi” sul calendario. In ogni caso, la maggiorazione dipenderà solo ed esclusivamente dal contratto di lavoro e cambia in base al fatto se il giorno di lavoro festivo sia compensato oppure no da una giornata di riposo aggiuntiva.