I soggetti che rispettano determinati requisiti possono presentare domanda e ricevere 850 euro mensili per assumere badanti o collaboratori domestici.
Dal mese di giugno sono scattati i primi pagamenti della Prestazione Universale, il contributo introdotto dal Governo per cercare di aiutare le persone anziane a sostenere le spese per l’assunzione di badanti o per i servizi di cura e assistenza domiciliare.
Questo nuovo bonus, introdotto in via sperimentale per il biennio 2025-2026 con lo stanziamento di 500 milioni di euro complessivi, è pari a 850 euro mensili ed è destinato, come stabilito dal decreto attuativo pubblicato in Gazzetta Ufficiale, solo ai soggetti che rispettano determinati requisiti. Inoltre, per ricevere gli importi è necessario presentare una specifica domanda all’Inps dimostrando di rientrare nella platea dei beneficiari.
È già ufficialmente operativa la cosiddetta Prestazione Universale, misura destinata agli anziani con l’obiettivo di rafforzare il supporto economico e assistenziale per i soggetti più fragili e potenziare la loro autonomia personale.
Il contributo erogato dall’Inps, come abbiamo anticipato, è pari ad 850 euro mensili che integrano l’indennità di accompagnamento e servono a sostenere le spese per l’assunzione di lavoratori domestici o per usufruire dei servizi di cura e di assistenza domiciliare forniti da esperti del settore. La Prestazione Universale, come stabilito dal decreto attuativo, può essere richiesta dai soggetti che sono in possesso dei seguenti requisiti:
Chi rispetta i requisiti appena indicati può inoltrare la domanda per ricevere la Prestazione Universale all’Inps in via telematica accedendo al portale dell’Istituto mediante le credenziali Spid, Cie o Cns o rivolgendosi ad un Caf o patronato.
Una volta inviata l’istanza, l’Inps provvederà alle verifiche ed in caso di esito positivo erogherà il sussidio al beneficiario. È necessario sapere che i fondi per la Prestazione Universale sono complessivamente pari a 500 milioni di euro per il biennio 2025/2026 e gli importi individuali potrebbero essere ridotti se la platea dei beneficiari dovesse superare le stime. Sul punto, lo stesso Istituto di previdenza sociale ha rassicurato che al momento le richieste sono contenute e non sono previsti tagli. Infine, sempre l’Inps ha comunicato che verranno eseguiti dei periodici controlli per accertare che il beneficio venga utilizzato solo per quanto previsto. Chi viola le norme rischia la revoca della prestazione.