Bonus 100 euro, come recuperarlo nella dichiarazione dei redditi. Il trattamento integrativo IRPEF può essere conservato, in che modo.
Il trattamento integrativo IRPEF da 100 euro o ex bonus Renzi spetta a tutti i lavoratori dipendenti, non coinvolge infatti gli autonomi e i pensionati, per un importo complessivo di 1.200 euro annuali, suddivisi in 12 rate mensili. Spetta in misura piena ai lavoratori con reddito compreso tra la no tax area (8.500 euro nell’anno in corso) e i 15mila euro.
Il trattamento di riduce poi progressivamente per i dipendenti con reddito fino ai 28mila euro annui, se le detrazioni fiscali ottenute superano l’imposta lorda (la differenza corrisponde al trattamento). I redditi coinvolti dal bonus sono quelli derivanti da lavoro dipendente come detto e assimilati, compresa la cassa integrazione, la mobilità e l’indennità di disoccupazione. Quindi il bonus arriva in busta paga mensilmente o è versato dall’INPS.
Può capitare che gli importi spettanti per l’ex bonus Renzi non siano fruiti tutti in busta paga, ma in questo caso può essere ottenuto in conguaglio a fine anno da parte del datore di lavoro o in conguaglio nel modello 730. In pratica durante la preparazione della dichiarazione dei redditi, CAF o Agenzia delle Entrate verificano se il trattamento è stato applicato correttamente durante l’anno.
Nel caso non sia avvenuto (quindi se il datore di lavoro non lo ha versato nello stipendio) si può beneficiare dell’importo spettante, in diminuzione delle imposte dovute all’Erario, proprio come se fosse una detrazione dell’IRPEF. Il Bonus avuto si indica nel rigo C14 del quadro C. Mentre chi prepara la dichiarazione ricalcola la somma del trattamento, considerando i redditi e le detrazione e lo riporta nel prospetto di liquidazione, cioè il modello 730-3.
Bisogna però prestare attenzione se il trattamento integrativo non spetta, scatta il recupero d’imposta. Quindi se si ritiene di non averne diritto, occorre rinunciare all’ex bonus Renzi con una comunicazione al datore di lavoro, per via telematica all’INPS o mediante applicazione noiPA. IN questo odo si evita di dover restituire le somme avute nell’anno.
Ricordiamo che per i redditi fino a 15mila euro il bonus spetta se l’imposta lorda è superiore alle detrazioni, diminuita di 75 euro in base ai giorni di lavoro effettivo. Quando si inserisce nelle spettanze questa cifra, si ha l’applicazione standard del trattamento. Questo è completo fino ai 15mila euro, mentre si riduce per i redditi fino a 28mila euro, se le varie detrazioni (familiari a carico, lavoro dipendente, mutuo casa e via di seguito) non oltrepassano le tasse dovute.