Se non hai pagato il bollo auto dai un’occhiata al calendario. Potresti scoprire che non è più dovuto e puoi fare a meno di versarlo.
Bollo auto, quand’è che va in prescrizione? In altre parole, quand’è che non dobbiamo più pagarlo essendo scaduto il termine entro il quale l’ente creditore (cioè quello che riscuote i bolli, dunque la Regione) può chiederci di versare la tassa sull’auto?
Per quel che riguarda i bolli auto, la prescrizione determina il periodo superato il quale la Regione non potrà più chiederci di pagare il bollo. Cerchiamo di capire allora quando i bolli auto non pagati si possono considerare prescritti. Trascorso questo periodo l’ente creditore perde il diritto di richiederci il pagamento del bollo.
Va detto però che il processo di prescrizione può essere interrotto. Basta che ci arrivi una richiesta di pagamento o qualche altro atto interruttivo. Pensiamo ad esempio agli avvisi di accertamento, alle cartelle esattoriali, alle intimazioni di pagamento, ai preavvisi di fermo dell’auto o agli atti di pignoramento. Tutti atti che producono lo stesso effetto: azzerare il tempo trascorso e far ripartire da capo il conteggio della prescrizione.
Nel caso del bollo auto il termine della prescrizione è fissato a tre anni dalla scadenza del pagamento della tassa. Ma come facciamo a capire se il bollo auto è in prescrizione? Per accertarci della cosa dovremo controllare che nei tre anni successivi alla scadenza (o anche dopo) non ci siano stati solleciti di pagamento o cartelle esattoriali. Se non ce ne sono stati e sono trascorsi gli anni fissati dalla legge, allora potremo considerare prescritto il bollo e, dunque, non dovuto.
È importante anche capire come si calcolano gli anni di prescrizione, che partono dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello in cui il bollo andava pagato fino al 31 dicembre del terzo anno (salvo alcune eccezione in cui si parla di cinque anni). La precisazione arriva dalla Corte di Cassazione (l’ordinanza di riferimento è la numero 26062 del 2022).
Per avere la sicurezza di non aver ricevuto qualche sollecito o cartelle di pagamento basta accedere con le credenziali digitali (come lo Spid) sul sito dell’Agenzia Entrate Riscossione. Oltre alla posta ordinaria è bene anche controllare la PEC (chi ne possiede una) dato che il Fisco o l’ente creditore potrebbero averci inviato attraverso questo canale eventuali comunicazioni relative al pagamento del bollo auto.