Benzina, rifornimento alle stelle: il confronto impietoso rispetto a inizio anno

Tornano i rincari alle pompe di benzina. La denuncia di Assoutenti: rispetto a inizio 2024 il confronto tra i prezzi fa rabbrividire.

Torna a riaffacciarsi uno spettro che gli italiani conoscono bene: quello del caro carburante. I prezzi dei rifornimenti sono tornati a salire. La denuncia giunge da Assoutenti, che lancia l’allarme sui rincari dei carburanti dopo l’analisi dei ultimi prezzi al pubblico comunicati dai gestori al Ministero delle imprese e del made in Italy e pubblicati sul sito del ministero.

Ritorna il caro carburante prezzi alle stelle
Prezzi alle stelle alle pompe di benzina, l’incubo del caro carburante torna a ripresentarsi – Abruzzo.cityrumors.it

Il problema dei rincari e dei listini record del carburante non riguarda tanto le autostrade, dove i prezzi dei rifornimento sono storicamente più alti, quanto la rete ordinaria dei distributori. Al momento si tratta (ancora) di pochi casi ma i rincari del prezzo del carburante appaiono comunque generalizzati, avverte Assoutenti.

Basti pensare che in sole sei settimane abbiamo assistito a un rincaro del 5,3% del prezzo medio nazionale della verde e del 6,3% per il diesel. Rispetto a inizio 2024 fare un pieno di benzina costa già 5 euro in più (+5,5 euro invece per fare il pieno di gasolio).

Benzina, i rincari rispetto a inizio anno fanno paura

In modalità servito il prezzo del rifornimento ha già superato la soglia dei 2,5 euro a litro presso alcuni distributori italiani. I dati divulgati da Assoutenti prospettano quindi uno scenario che da qualche giorno ripropone la situazione che prima della scorsa estate convinse l’esecutivo a intervenire con il controverso decreto sui cartelli per il prezzo medio dei carburanti.

Benzina di quanto è aumentata nelle ultime settimane
Presso alcuni distributori la verde ha già sfondato il tetto dei 2,5 euro/litro – Abruzzo.cityrumors.it

Dalla verifica dei dati diffusi dall’osservaprezzi carburanti del Mimit – riferiti alla data del 16 febbraio-  si registra infatti un forte aumento dei listini di benzina e gasolio, con alcuni distributori che già vendono la verde a prezzi superiori ai 2,5 euro al litro. La denuncia di Assoutenti porta l’esempio di una pompa di Taranto, dove la benzina costa 2,537 euro al litro e il gasolio 2,447 euro/litro.

Ma quello di Taranto non è un caso isolato, sottolinea Assoutenti. «Anche in provincia di Benevento la benzina al servito ha superato i 2,5 euro al litro, e viene venduta a 2,522 euro, mentre il prezzo più alto tra quelli rilevati spetta ad un distributore della provincia di Palermo che, in base all’ultimo dato fermo però al 15 febbraio, vendeva un litro di verde a 2,565 euro, 2,495 euro/litro il gasolio».

Stesso discorso per alcuni distributori situati nelle province di Bergamo, Milano e Cuneo dove la benzina, sempre al servito, ha superato i 2,4 euro, e viene messa in vendita a prezzi compresi tra 2,404 e 2,420 euro al litro. Assoutenti lamenta anche la mancanza di una comunicazione tempestiva dei listini aggiornati al Mimit da parte di molti distributori, «con la conseguenza che i prezzi non sempre risultano aggiornati».

In autostrada, al 16 febbraio, il posto più caro per rifornirsi di benzina è la A21 nei pressi di Piacenza, dove un litro costa 2,499 euro. Prezzi elevati anche sulla A12 Sestri Levante-Livorno (verde venduta a 2,429 euro al litro), sulla A55 (2,419 euro/litro), sulla Diramazione A8/A26 e sulla A4 Milano-Brescia (2,405 euro/litro).

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